Orig.: Italia (2001) - Sogg.: Piero Bodrato, Mimmo Raimondi - Scenegg.: Piero Bodrato - Fotogr.(Panoramica/a colori): Arnaldo Catinari - Mus.: brani di Articolo 31, Gemelli Diversi, Poglia Tribe, The individuals, Le Iene, X Sense, Reggae National Tiket e altri - Montagg.: Luca M.Gazzolo - Dur.: 90' - Produz.: Umberto Massa, Valerio Bariletti.
Interpreti e ruoli
J.Ax (Nico), Dj Jad (Ray), Luciano Federico (Manu), Paolo Sassanelli (nanni), Chiara De Bonis, Augusto Zucchi, Valeria morosini, Cochi, Anna Melato
Soggetto
Periferia di Milano. In vista del compleanno della mamma, Betty torna a casa da Roma. Il fratello Nico, quasi la stessa età, passa le giornate con l'amico Manu. Nico fa le pulizie in un locale notturno di proprietà di Nanni, imprenditore dedito a loschi traffici. Manu lavora in officina. Insieme scorazzano dalle strade all' aeroporto e viceversa, sempre fumando e con una costante colonna sonora di musica rap a fare da sfondo. A Manu rubano il motorino, ne vedono uno simile, lo portano via ma non era quello, e lui vuole restituirlo. L'amico Mosé viene ricoverato per dose eccesiva di metadone. Nel locale Nico trova una preziosa collana smarrita da una straniera. Gliela riporta, così passa una notte con lei. Manu viene a saperlo, e si arrabbia per non averla potuta vendere. Per il compleanno, il padre si presenta a casa, ma subito alza la voce, tutti si arrabbiano e Nico lo caccia via. Nanni propone a Nico un lavoro semplice: portare un pacco, ritirarne un altro, e il tutto per 10 milioni. Nico sospetta qualcosa e dice di no. Mentre Debbie, una ragazza del gruppo, aspetta un figlio, e il padre, uno di loro, è in grande ansia, Manu di nascosto accetta quel lavoro. Quando arriva sul posto, i conti non tornano, lui dice una parola di troppo e viene ucciso. Arriva di corsa Nico, ma é troppo tardi. Nei giorni successivi, in ricordo dell'amico, Nico trova la forza per tornare sul palco e riprendere a suonare e a cantare. Lui e gli altri ora sono in America, ma da sotto il ponte di Brooklin pensano a Milano.
Valutazione Pastorale
Regista esordiente di provenienza televisiva, colonna sonora non di sfondo ma protagonista a pieno titolo, alcuni componenti degli Articolo 31 scelti per interpretare se stessi e quindi per evitare 'mediazioni' attoriali: sono tanti gli elementi che inducono a vedere il film da un lato come esemplare, sotto il profilo realizzativo, di prodotti misti tra cinema e televisione, tra spot e videoclip, tra macchina a mano e digitale; e dall'altro come tentativo di recuperare una immediatezza della storia, una spontaneità delle situazioni, che rimandano in qualche momento al documento, ad una sorta di diario dal vero. Certo nel titolo c'é una chiave di lettura in puro stile 'fiction': senza filtro equivale a senza rete, senza protezione, senza difesa per questa fascia generazionale brancolante nell'assenza di punti di riferimento; oppure senza filtro significa la necessità di azzerare gli ostacoli che ancora si oppongono sulla via di una più ampia (e ipotizzata) libertà? Il problema delle droghe, della loro più o meno legittima circolazione si pone tra i primi, e certo il film ne dimostra l'uso frequente. Tuttavia la storia non sembra raggiungere toni di manifesto o di sbandieramento di opinioni assolute. Ci sono momenti d indecisione, inciampi, dubbi, e un finale amaro a rimettere in discussione un tipo di vita che rivela assenze e disagi di non poco conto. Certo la musica rap, con tutto il suo contorno di atteggiamenti, gesti, espressioni, ha fatto sedimentare una specie di sottocultura americana che appare forzata ed estranea in tante zone italiane. Il regista osserva tutto con benevolenza, poi accompagna i protagonisti verso il tono 'morale' conclusivo: dove ci sono dolore e solitudine. L'operazione nel complesso è per forza di cose destinata ad una pubblico giovanile, che vi si può riconoscere e forse avere un impatto forte con il martellante ricorso a rumori, parole, volgarità verbali che sembrano inevitabili e sono invece la spia del vuoto dentro ciascuno dei ragazzi. Dal punto di vista pastorale, il film va valutato nell'ottica del suo proporsi come veicolo di comunicazione e di dialogo con le fasce più giovani: a scuola, in casa, nelle realtà parrocchiali. Nel percorso alterno che lo caratterizza, è da valutare come discutibile, problematico e adatto a dibattiti.
UTILIZZAZIONE: è auspicabile e consigliabile un utilizzo nelle forme della presentazione e della successiva discussione. Insegnanti ed educatori possono proporre il film, e affrontare senza paure i molti argomenti attuali che propone.