Sogg.: tratto dal romanzo di Li Xiao - Scenegg.: Bi Feiyu - Fotogr.: (panoramica / a colori) Lu Yue -Mus.: Zhang Guantian - Montagg.: Du Yuan - Dur.: 109' - Coproduz.: Shanghai Film Studios, Shanghai -Alpha Films, UGC Images, La Sept Cinema, Paris
Interpreti e ruoli
Gong Li (Xiao Jinbao), Li Baotian (Tsang), Li Xuejan (Liu Shu), Sun Chun (Song), Wang Xiaoxiao (Shuisheng)
Soggetto
Nel 1930, giungendo dalla campagna, l'adolescente Shuisheng, introdotto dallo zio Liu Shu alla corte di Tsang, padrino della triade di Shangai, viene addetto al servizio personale della giovane Xiao Jinbao fidan-zata del vecchio padrino e stella del suo café-chantant. Il ragazzo, timido e impacciato dal minuzioso e complesso rituale, commette una gaffe dopo l'al-tra e viene umiliato in ogni modo dalla capricciosa donna, che ha una burra-scosa tresca segreta con Song, braccio destro del padrino impegnato a far pace con il temibile Yu. Gli uomini di questi irrompono una notte nella casa di Tasng e fanno strage, e Liu Shu si sacrifica per salvare la vita al padrino che, ferito, si rifugia con Xiao Jinbao, il ragazzo e l'anziano cugino su un'iso-letta. Qui, a contatto con la semplice civiltà contadina rappresentata da una vedova e dalla figlioletta A Jao, Shuisheng fa amicizia con la ragazza e suscita l'interessamento della cantante. Xiao inizia a trattare più umanamen-te il ragazzo, confidandogli le sue origini contadine e giungendo a donargli alcune monete. La sera arriva Song con altri uomini e Shuisheng, sentendo due sicari pianificare l'assassinio di Xiao Jinbao, corre ad avvisarla. Il padri-no però è già al corrente del tradimento sia di Song, in realtà in combutta da tempo con Yu, sia di Xiao Jinbao. Fa seppellire vivi entrambi ed essendosi Shuisheng interposto per difendere Xiao il giorno dopo lo fa appendere per i piedi. Poi irretisce la piccola A Jao con la promessa di portarla a Shangai per farla diventare cantante di varietà.
Valutazione Pastorale
Non che manchino nella pellicola di Zhang Yimou momenti ed immagini di grande cinema, con sequenze in soggettiva molto suggestive, con i colori sfumati e le scenografie sontuose in cui il regista è maestro, ma quel che manca al film è proprio la sostanza della storia, una vicenda tutto sommato banale che le invenzioni visive del regista e l'impegno della brava Gong Li e degli altri bravi attori non riesce a vivificare, per dare autentico spessore drammatico al racconto. Paradossalmente le immagini più emozionanti sono quelle in cui, anziché i protagonisti, si evidenzia la natura tranquilla dell'isola, con inquadrature di rara bellezza che si ricollega-no alla poetica più autentica del regista, straordinario cantore della ruralità cinese, sentita non a caso come un richiamo costante dai protagonisti, ed anche punto di incontro di due esseri, come il ragazzo e la cantante, egual-mente sradicati dalle radici contadine e trapiantati nella serra infernale della grande e viziosa città, destino che anche la piccola A Jao si prepara a condi-videre, in una spirale senza speranza. Il film tenta, attraverso gli occhi del piccolo Shuisheng, di rappresentare una visione realistica della Shangai occi-dentalizzata e corrotta degli anni '30, ma che tutto sommato, sia nelle scene di balletto, sia in quelle di malavitanza, lascia l'impressione di qualcosa di costruito, con grande accuratezza, ovviamente, con colori e scenografie di grande impegno ma con qualcosa di artificioso che pesa sulla storia.