Si vive una volta sola

Valutazione
Brillante, Consigliabile
Tematica
Amicizia, Famiglia, Famiglia - genitori figli, Lavoro, Malattia, Medicina, Metafore del nostro tempo, Solidarietà
Genere
Commedia
Regia
Carlo Verdone
Durata
90'
Anno di uscita
2021
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
Si vive una volta sola
Distribuzione
Vision Distribution, Filmauro
Soggetto e Sceneggiatura
Carlo Verdone, Giovanni Veronesi e Pasquale Plastino
Fotografia
Giovanni Canevari
Musiche
Michele Braga, Tommy Caputo
Montaggio
Pietro Morana
Produzione
Luigi De Laurentiis, Aurelio De Laurentiis, Maurizio Amati. Casa di produzione: Filmauro

Il film è in distribuzione in sala e sulla piattaforma Prime Video

Interpreti e ruoli

Carlo Verdone (Umberto Gastaldi), Max Tortora (Corrado Pezzella), Anna Foglietta (Lucia Santilli), Rocco Papaleo (Lasalandra)

Soggetto

Umberto Gastaldi, primario chirurgo, lavora con una équipe fissa composta più da amici che da colleghi. Il gruppo è solito organizzare scherzi talvolta pesanti nei confronti di uno di loro, Amedeo, vittima designata…

Valutazione Pastorale

Siamo di fronte a cifre tonde per Carlo Verdone: sono passati quarant’anni da “Un sacco bello”, film d’esordio di un giovane regista italiano in un momento in cui sembravano affermarsi i cosiddetti “nuovi comici” (Massimo Troisi, Francesco Nuti, Roberto Benigni). Ognuno avrebbe in seguito preso strade diverse, che per Verdone si sono tradotte in 27 film come regista e una quarantina di interpretazioni come attore. E, soprattutto in una crescente capacità di intuire formule narrative di grande apprezzamento e di sicuro successo presso il pubblico. Oggi ecco Verdone nei panni di Umberto Gastaldi, primario chirurgo di oncologia, affiancato dall’assistente Corrado (Max Tortora), dalla strumentista Lucia (Anna Foglietta), dall’anestetista Amedeo (Rocco Papaleo). A tenerli uniti non c’è solo la professione ma un’amicizia forte e convinta, al punto da concedere la libertà di commettere scherzi imprevedibili. In realtà il ricorso a situazioni che rimandano agli “amici miei” di monicelliana memoria e (tramite Pietro Germi) alla tristezza nascosta dietro la risata iniziale procura qualche problema a Umberto e ai suoi sodali alle prese con non pochi problemi esistenziali, il rapporto con la figlia, e la gestione di precarie situazioni di coppia. Verdone sconta la necessità di non restare indietro rispetto a una comicità attuale, e adulta, che costeggia certe vituperate situazioni dalle quali Umberto si allontana di gran carriera. Quindi bisogna fare quadrato sull’amicizia e trarne tutti i vantaggi possibili. Al resto pensa la bellezza della location pugliese e della vacanza estiva. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile e nell’insieme brillante.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni, come ulteriore proposta di commedia italiana, declinata secondo modi divertenti e di sicura presa presso il pubblico.

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