SICILIAN GHOST STORY

Valutazione
Complesso, Problematico, dibattiti
Tematica
Amicizia, Mafia, Male, Metafore del nostro tempo, Storia
Genere
Drammatico
Regia
Fabio Grassadonia
Durata
120'
Anno di uscita
2017
Nazionalità
Francia, Italia, Svizzera
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Bim Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
Fabio Grassadonia, Antonio Piazza liberamente ispirato al racconto "Un cavaliere bianco" di Marco Mancassola pubblicato nel volume "Non saremo confusi per sempre"
Musiche
Soap&Skin, Anton Spielmann
Montaggio
Cristiano Travaglioli

Orig.: Italia/Francia/Svizzera (2017) - Sogg.: liberamente ispirato al racconto "Un cavaliere bianco" di Marco Mancassola pubblicato nel volume "Non saremo confusi per sempre" (ed. Einaudi) -Scenegg.: Fabio Grassadonia, Antonio Piazza - Fotogr.(Scope/ a col.): Luca Bigazzi - Mus.: Soap&Skin, Anton Spielmann - Montagg.: Cristiano Travaglioli - Dur.: 120' - Produz.: Nicola Giuliano, Francesca Cima, Carlotta Calori, Massimo Cristaldi per Indigo Film, Cristaldi PICS con Rai Cinema in coproduzione con MACT Productions, JPG Films, Ventura Film, RSI-Radiotelevisione svizzera - 70° FESTIVAL DI CANNES 2017 56^ SEMAINE DE LA CRITIQUE FILM D'APERTURA.

Interpreti e ruoli

Julia Jedlikowska (Luna), Gaetano Fernandez (Giuseppe), Corinne Musallari (Loredana), Andrea Falzone (Nino), Federico Finocchiaro (Calogero), Lorenzo Curcio (Mariano), Vincenzo Amato (padre di Luna), Sabine Timoteo . (madre di Luna)

Soggetto

Sicilia anni '90. Luna e Giuseppe, due adolescenti compagni di scuola, si innamorano e decidono di stare insieme. Ad un certo punto Giuseppe non si fa più vedere in classe. Luna cerca di saperne di più ma né gli insegnanti né i genitori le danno informazioni...

Valutazione Pastorale

Il punto di riferimento è Giuseppe, figlio di un pentito di mafia che viene sequestrato per obbligare il padre a ritrattare. In assenza dei segnali richiesti, il ragazzo viene eliminato in maniera terribile e mostruosa. Si parte quindi da un dato di cronaca autentico sul quale però, e fin dall'inizio, il copione lavora per trasfigurarne i contorni, allargarne impressioni e suggestioni, far aderire l'evento a quella zona grigia e nebulosa nelle quale il vero si confonde con la favola, la rabbia fa i pugni con l'impotenza, il sentimento si carica di suggestioni epiche e quasi mitiche. Nel momento in cui Giuseppe esce di scena, tocca a Luna sostenere il peso di una finzione alla quale è sempre per lei più difficile credere e che, per renderla verosimile, deve scontrarsi con la diffidenza e la ambigua opposizione dei genitori. Fanno bene i due registi a tenere fuori campo il momento del terribile omicidio, e a mantenere viva l'idea del sogno, come un illusione o una patetica utopia. Il tutto circondato da un paesaggio quasi irrazionale, abitato da animali, boschi, creature impreviste e paurose che rimandano agli orchi delle favole e certificano la sensazione di una Sicilia simile a un luogo abitato da fantasmi, mostri e altri creature produttrici di male. Una metafora, anche, seppure in certi passaggi fin troppo immediata e scoperta. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, con attenzione soprattutto per un pubblico preparato a recepire linguaggi di forte identità e di non immediata lettura.

Le altre valutazioni

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