Sogg e Scenegg.: Sergio Altier - Fotogr.: (Scope/a colori) David Franco - Mus.: Stefano Mainetti -Montagg.: Yves Langlois - Dur.: 94' - Produz.: Silvio Muraglia, Nicolas Clermont
Interpreti e ruoli
Dolph Lundgren (Spotter), Gina Bellman (Spotter), Conrad Dunn (Klein), Chris Heyerdahl (OHara), Emma Stevens, Alexandria Haber, Reynald Robinson, Dale Hayes, Erin Simms, Jonathan Robert Rondeau, Carl Allacchi, Jonathan Larocque, Andreas Apergis, Tim Post, Jason Cavalier, Louis Pharand, Larry Day.
Soggetto
LAgenzia, un ambiguo ente governativo diretto da un misterio-so Supervisore, ha bisogno, per chiudere una delle tante sporche guerre di fine secolo, di un tiratore scelto di prima categoria, e chiama Shooter, cecchi-no implacabile, che lavora con il suo secondo, una ragazza chiamata Spotter. Questa volta Shooter guarda con più attenzione gli occhi dei suoi bersagli, pensa che forse non sono nemici ma vittime prescelte non si sa bene come, e comincia a farsi domande sul proprio ruolo di killer. Intanto Spotter, che aspira a diventare una professionista, gli chiede quali siano le caratteristiche per diventare assassini implacabili. Ma Shooter vorrebbe non sottostare più alle regole del gioco. Intanto hanno unaltra missione da compiere, la loro base è in cima ad un grattacielo, il bersaglio una macchina che procede lungo lautostrada. Ma il Supervisore ha incaricato Spotter di sorvegliare Shooter e di eliminarlo se sbaglierà ancora, come nella precedente missione. Ci sono poi due guardie di sicurezza che sorvegliano quel luogo popolato da fanta-smi. Arriva la mattina e al momento dello sparo, Shooter esita, il Supervisore
si materializza, comincia una feroce sparatoria. Il misterioso capo viene eli-minato, Spotter esce dal grattacielo, vede Shooter in alto, si salutano e lui getta il mitra in aria.
Valutazione Pastorale
film dazione, tutto imperniato sulla figura di un kil-ler spietato e implacabile, che infine avverte il peso e la fatica del proprio lavoro e comincia a chidersene i motivi. La parte dinamico-spettacolare e quella più introspettiva cercano di unificarsi nel tono sospeso e quasi irreale dellambientazione: un palazzo enorme e abbandonato, quasi simbolo di una umanità che vive senza più rapporti diretti , senza conoscersi ma che vorreb-be ritrovare il senso di una vita più umana Il film ha sequenze tecnicamente belle, un clima aspro e risentito, una narrazione qua e là disordinata e scon-nessa. Dal punto di vista pastorale, sono senzaltro da sottolineare i momenti di una violenza cruda e decisa, però risolti con attenzione, senza compiaci-mento e senza che la storia diventi scuola di delitto fine a se stessa. Film quindi complessivamente discutibile.
Utilizzazione: più che in programmazione ordinaria, il film sembra rivolger-si ad un pubblico di appassionati del genere thriller drammatico, con con-torno di effetti speciali, in questo casi organizzati e diretti da Russel Mul-cahy, valido specialista, già regista di spot pubblicitari e di alcuni film della serie Highlander.