SIMON MAGUS

Valutazione
Accettabile, Problematico, dibattiti*
Tematica
Famiglia, Rapporto tra culture, Razzismo, Storia, Tematiche religiose
Genere
Drammatico
Regia
Ben Hopkins
Durata
110'
Anno di uscita
2000
Nazionalità
Gran Bretagna
Titolo Originale
Simon Magus
Distribuzione
Lucky Red Distribuzione
Musiche
Deborah Mollison
Montaggio
Alan Levy

Orig.: Gran Bretagna (1999) - Sogg. e scenegg.: Ben Hopkins - Fotogr.(Scope/a colori): Nic Knowland - Mus.: Deborah Mollison - Montagg.: Alan Levy - Dur.: 110' - Produz.: Robert Jones.

Interpreti e ruoli

Noah Taylor (Simon), Stuart Townsed (Dovid), Sean McGinley (Hase), Embeth Davidtz (Leah), Amanda Ryan (Sarah), Rutger Hauer (il conte), Ian Holm (Sirius/Boris)

Soggetto

Nelle campagne della Slesia alla fine dell' Ottocento, Simon Magus é un uomo che vive ai margini di un villaggio i cui residenti si sono drasticamente ridotti da quando poco lontano é arrivata la ferrovia a vapore. Soprattutto l'economia é in grave crisi,Simon non ha un lavoro, vive in una baracca su una collina, racimola sporadiche elemosine e sopravvive grazie alla moglie del rabbino che gli offre aringhe e cipolla. Un po' folle e scombinato negli atteggiamenti, Simon fa ridere i bambini con giochi di magia ma é anche bersaglio di scherno e derisione. Intanto il giovane Dovid corteggia la vedova Leah, che però lo respinge perché più giovane di lei. Dovid però ha un progetto segreto che spera possa cambiare la vita a se stesso e al villaggio: per utilizzare la presenza del treno, ha preparato il progetto di una stazione ferroviaria e di un mercato intorno che potrebbero ridare vita all'economia e agli affari. La stessa idea ha avuto anche Max, ricco signore che disprezza gli ebrei. Per entrambi si tratta di contattare il Conte, un maturo signore amante della letteratura e della poesia e proprietario del terreno su cui dovrebbero sorgere le nuove costruzioni. Intanto Simon, che ha ricevuto la visita del diavolo in persona, entra in sinagoga durante le preghiere, viene cacciato brutalmente, allora va in chiesa e dice al parroco che vuole essere cristiano. Dovid parla più volte con il Conte, gli chiede consigli su come capire la poesia. Il Conte lascia in sospeso la richiesta. Alla stessa maniera si comporta con Max che però, non sopportando rifiuti, assolda Simon ed escogita un inganno per strappare il consenso sul progetto. Ma stavolta il gioco non riesce, Simon all'ultimo riesce a mettere Max di fronte alle sue colpe. Il conte allora sceglie Dovid, il quale potrà finalmente realizzare le proprie idee e, forse, sposare Leah.

Valutazione Pastorale

Ben Hopkins,regista inglese esordiente e autore del copione, spiega che: "Simon Magus è un personaggio che appare in un solo capitolo della Bibbia come il mago samaritano che cercò di diventare uno dei discepoli dopo la morte di Giuda. Tuttavia era una figura piuttosto comune nei primi racconti popolari cristiani. Personalmente ero anche affascinato dall'idea della Slesia, area geografica tra Polonia e Cecoslovacchia che nel passato fu invasa da tedeschi, russi, lituani,turchi, unni e tribù mongole, diventando un insieme di culture, lingue, storie e matrimoni misti assolutamente particolare. Simon rappresenta la classica figura dell'emarginato, difronte al quale gli altri sono costretti a rivelare se stessi". Il film quindi sceglie una situazione geografica tanto interessante quanto forse poco conosciuta e, attraverso l'espediente narrativo del terreno da ottenere in concessione, dipana una vicenda che mette insieme realismo, toni fantastici, dramma, problematiche di ieri che guardano apertamente all'oggi. Con lucidità e grande misura, lungo il racconto si sviluppano i temi del rapporto ebrei/cristiani, dell'iniziativa economica, dello sviluppo sociale: ed é sicuramente un'idea bella e incisiva quella di mettere gli uni e gli altri al confronto della poesia, ossia il terreno sul quale scompaiono le differenze e l'uomo é se stesso, un insieme misterioso di sentimenti,ragione, anima. Scandito da piccole/grandi vicende di contorno, curato nei dialoghi e nell'ambientazione, il film, mentre offre molti elementi per una migliore conoscenza della presenza ebrea e cristiana nella cultura europea, diventa un forte appello al superamento delle divisioni e alla riconciliazione. Bella la figura del protagonista, un 'matto' puro di cuore, e ben tratteggiata quella del Conte, proprietario terriero più propenso a stare tra i libri che tra gli affari. Dal punto di vista pastorale, un film di notevole sostanza che conquista per la sensibilità con cui tratta argomenti difficili e complessi: da valutare come accettabile, problematico e da suggerire per dibattiti.
UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e da recuperare in tutte le occasioni in cui si tratti di problemi relativi al rapporto tra religioni e culture diverse.

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