SIN CITY 3D – Una donna per cui uccidere

Valutazione
Complesso, violento
Tematica
Cinema nel cinema, Fumetti- Graphic novel, Male, Violenza
Genere
Fantastico
Regia
Robert Rodriguez
Durata
102'
Anno di uscita
2014
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Sin City 3d - A dame to kill for
Distribuzione
Keyfilms
Soggetto e Sceneggiatura
Frank Miller tratto dalla graphic novel omonima di Frank Miller
Musiche
Robert Rodriguez, Carl Thiel
Montaggio
Robert Rodriguez

Orig.: Stati Uniti (2014) - Sogg.: tratto dalla graphic novel omonima di Frank Miller - Scenegg.: Frank Miller - Fotogr.(Panoramica/b&n ; colore): Robert Rodriguez - Mus.: Robert Rodriguez, Carl Thiel - Montagg.: Robert Rodriguez - Dur.: 102' - Produz.: Robert Rodriguez, Aaron Kaufman.

Interpreti e ruoli

Mickey Rourke (Marv), Jessica Alba (Nancy), Josh Brolin (Dwight), Joseph Gordon-Levitt (Johnny), Rosario Dawson (Gail), Bruce Willis (Hartigan), Eva Green (Ava), Powers Boothe (senatore Roark), Dennis Haysbert (Manute), Ray Liotta (Joey), Stacy Keach (Wallenquist), Jaime King (Goldie/Wendy), Christopher Lloyd (Kroenig), Jamie Chung (Miho), Jeremy Piven (Bob), Christopher Meloni (Mort), Juno Temple (Sally), Marton Csokas (Damien Lord), Jude Ciccolella (Lt. Liebowitz), Lady Gaga (Bertha), Alexa Vega (Gilda)

Soggetto

Al Kadies Bar di Sin City si incrociano le strade di sei personaggi dai caratteri incontrollabili e estremi. Johnny, presuntuoso giocatore d'azzardo, sfida e sconfigge più volte il maligno senatore Roark, che gli rivolge pesanti minacce. Nancy, ormai disperata dopo la morte dell'amato Hartigan, fa la spogliarellists e qui capisce di avare l'occasione per vendicare il proprio uomo con l'aiuto di Marv. Per Dwight quel Bar un grande significato: qui rivede, dopo anni, Ava, la donna per cui aveva perso la testa e il cuore. Ora, pentita per averlo fatto soffrire, Ava gli chiede aiuto per liberarsi dai soprusi del ricco marito. La domanda che corre è: Ava e le altre sono donne per cui uccidere?

Valutazione Pastorale

Il primo "Sin city" è uscito nel 2005, girato interamente in green screen e con il graphic novel in bianco e nero di Miller. Grande successo di critica e di pubblico e conseguente decisione di procedere ad un seguito, confermando sia la nuova tecnica sia il 3d, che pure in altre prove era andato incontro ad esiti commerciali modesti. Alcune delle storie presenti in questo sequel sono precedenti a quelle raccontate nel primo. Personaggi come Marv, Goldie e Hartigan appaiono in una linea cronologica libera e fuori dal tempo. Il copione si compone di tre storie. "Una donna per cui uccidere", quella centrale, preferita dai fan (con Eva Green e Joss Brolin). Poi due nuovi segmenti: "Quella lunga, brutta, notte" (con Joseph Gordon Levitt), e "L'ultimo ballo di Nancy" (con Jessica Alba. Nei tre episodi, montati con furbizia e sapienza, uomini e donne simili a relitti si inseguono senza sosta lungo le strade di Sin City. Il buio domina compatto, nella notte si muovono silhouette, parvenze di esseri umani in preda a sentimenti forti, contorni di corpi dai tratti netti, affilati, disperati. Il chiaroscuro dominante è squarciato all'improvviso da un rosso violento. Si gioca con la vita e ogni momento è buono per morire. Tutto il catalogo di stereotipi e luoghi comuni accumulato in decenni di cinema di genere hollywoodiano è profuso a piene mani, e il citazionismo va a briglia sciolta. Va detto che Miller e Rodriguez sono bravi a disegnare un perfetto incrocio tra cinema, fumetto, marvel e dintorni. L'immagine affascina e le scelte narrative entrano nel visionario. Il gioco però vira sul ripetitivo, e dopo la prima ora si rischia il calo d'attenzione. La forte commistione delle forme espressive offre il fianco a qualche riflessione: cercare di capire percè questa violenza esasperata trova consenso nelle fasce giovanili, laddove internet e i social media hanno sostituito il fumetto classico. Dal grande miscuglio di suggestioni, esce un film che, dal punto di vista pastorale è da valutare come complesso e certamente violento.

Utilizzazione

è preferibile evitare la programmazione ordinaria, a vantaggio di proposte più mirate, in contesti di studenti più grandi e dove ci sia possibilità di confrontarsi sul tema della violenza come 'finzione'. Molta attenzione è da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri supporti tecnici.

Le altre valutazioni

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