Sogg. e Scenegg.: Joseph Howard - Fotogr.: (normale/a colori) Adam Greenberg - Mus.: Marc Shaiman - Montagg.: Richard Halsey - Dur.: 102' - Produz.: Scott Rudin, Ieri Schwartz

Interpreti e ruoli

Whoopi Goldberg (Deloris Van Cartier), Maggie Smith (Madre Superiora), Harvey Keitel (Vince La Rocca), Bill Nunn (Eddie Souther), Mary Wickes (Maria Lazzara), Kathy Najimy (Maria Patrizia), Wendy Makkena (Maria Roberta), Joseph Maher, Rober Miranda

Soggetto

la cantante di colore Deloris Van Cartier è – piuttosto riluttante – oggetto di passione da parte di un criminale di Las Vegas, Vince La Rocca. Occasionalmente testimone di uno dei tanti omicidi dell'amante, fugge per non essere a sua volta assassinata. Al fine di proteggerne la vita fino al processo contro il criminale – che ha sistematicamente eliminato tutti i testimoni dei suoi passati delitti – la polizia decide di farla nascondere in un convento di suore. Deloris resiste quanto può al poliziotto incaricato del suo caso, l'agente di colore Eddie Souther, per evitare l'indesiderato rifugio, ma alla fine deve cedere. L'identità della donna, durante l'altrettanto indesiderata permanenza al convento di Santa Caterina, è nota solo alla Madre superiora, che ha il suo bel da fare per mimetizzare le estrosità dell'ospite ed evitare che rechi scompiglio alla comunità. Le viene in mente a un certo punto di affidarle la scuola di canto delle suore, volenterose ma stonatissime. È un'idea felice. Deloris, che ha cominciato ad affezionarsi alle sue candide e notevolmente ingenue "consorelle", riesce a trasformarne il compassionevole coretto fino a farlo apprezzare dalla gente del quartiere, assai poco devota e praticante, che ora accorre per ascoltarlo e dallo stesso Papa, in visita negli Stati Uniti. Non solo, ma poco a poco le suore escono dal loro isolamento e si prodigano per la gente del luogo. Se non che una "talpa" della polizia riesce ad individuare il nascondiglio di Deloris e lo comunica a Vince La Rocca, che la fa rapire, deciso ad eliminare la pericolosa testimone. Portata a Las Vegas, Deloris viene liberata avventurosamente dalla polizia e da tutte le suore riconoscenti.

Valutazione Pastorale

contrariamente a quanto hanno fatto pensare in un primo momento il titolo e i poster pubblicitari del film di Ardolino, "Sister Act", interpretata dalla torrenziale e vulcanica Whoopi Goldberg non cade nello stereotipo beffardo e dissacrante di altre realizzazioni cinematografiche del genere, in cui la religiosa viene presentata – quando non come oca sprovveduta e maldestra – almeno come scostante e acida tutrice di norme convenzionali o, peggio ancora, come ipocrita depravata, dedita ai peggiori vizi, dei quali copre la perversità sotto l'apparenza di un abito. Non si dice che le suore del convento di Santa Caterina possono esser prese a modello di autentica vita religiosa: hanno anzi le caratteristiche paradossali che loro attribuisce una visione esteriore ed approssimativa della vita religiosa, abbastanza diffusa, che ne fa donne di un infantilismo che rasenta il ridicolo, a prescindere forse dalla figura della Madre superiora, interpretata con misura e fermezza dalla brava Maggie Smith. Ma quanto meno qui sono viste con abbastanza insolita indulgenza e simpatia, come le vede la pur disinibita Deloris, che finisce con solidarizzare con le meno "allineate" e più spontanee, fino a farsi loro angelo custode quando rischiano di trasmodare e finire nei guai. E qualcosa assorbe anche lei da quell'esperienza forzata: il senso della gioia di cantare al Signore – anche se in modi non sempre ortodossi – il senso dell'amicizia, della compostezza (non è mai sguaiata), del servizio agli altri, del perdono. Il tutto in chiave di commedia, tra qualche benevolo guizzo d'ironia e di indulgente umorismo, che ne fanno comunque un film sereno e godibile.