Orig.: Stati Uniti (2017) - Sogg.: basato sul best seller internazionale di Amos Oz "Una storia di amore e di tenebra" (Feltrinelli) - Scenegg.: Natalie Portman - Fotogr.(Scope/a col.): Slawomir Idziak - Mus.: Nicholas Britell - Montagg.: Andrew Mondshein - Dur.: 98' - Produz.: Ram Bergman, David Mandil.
Interpreti e ruoli
Natalie Portman (Fania), Gilad Kahana (Arieh), Amir Tessler . (Amos)
Soggetto
Anno 1945, prima della guerra di indipendenza in Israele, quando il territorio è ancora sotto il mandato britannico. Arieh, il padre, è cautamente ottimista per il futuro. Fania, la madre, si aspetta molto di più. Con loro c'è il piccolo Amos, 10 anni...
Valutazione Pastorale
Il punto di partenza è il libro "Una storia di amore e di tenebra", best seller internazionale di Amos Oz, scrittore cresciuto a Gerusalemme con i suoi genitori negli anni precedenti la nascita dello stato di Israele. Amos cresce accanto ad una mamma dalla infelice vita matrimoniale e incapace di lasciarsi andare alla speranza. Le condizioni di salute di Fania peggiorano e la famiglia non è in grado di aiutarla. Il termometro della crisi è descritto in modo forse non azzeccato né ben centrato. Le immagini non reggono il confronto con le parole, e si ha la sensazione dell'inesorabile correre di una didascalica dichiarazione di impotenza. Lo scivolare della donna nella depressione avviene in un contesto di abbandono e di rinuncia che toccano la ripetizione e fanno a meno di ribellione o di cambiamento. Insomma l'esordio dietro la m.d.p. della Portman appare alquanto faticoso e bolso, un ritratto mai vivace né esaltante. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile e nell'insieme problematico.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come occasione di riflessione storica su un periodo complesso e di non facile interpretazione.