SON DE MAR

Valutazione
Inaccettabile, scabroso
Tematica
Letteratura, Matrimonio - coppia, Sessualità
Genere
Drammatico
Regia
Bigas Luna
Durata
95'
Anno di uscita
2003
Nazionalità
Spagna
Titolo Originale
Son de mar
Distribuzione
Medusa Film
Soggetto e Sceneggiatura
Rafael Azcona tratto dal romanzo di Manuel Vicent
Musiche
Piano Magic
Montaggio
Ernest Blasi

Orig.: Spagna (2001) - Sogg.: tratto dal romanzo di Manuel Vicent - Scenegg.: Rafael Azcona - Fotogr.(Panoramica/a colori): José Luis Alcaline - Mus.: Piano Magic - Montagg.: Ernest Blasi - Dur.: 95' - Produz.: Andres Vicente Gomez - VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI.

Interpreti e ruoli

Leonor Watling (Martina), Jordi Molla (Ulisses), Eduard Fernandez . (Sierra)

Soggetto

Ulisses arriva in una piccola località di mare per fare l'insegnante di letteratura. Nell'albergo dove alloggia conosce la figlia del proprietario, Martina. I due si innamorano, lei rimane incinta, si sposano. Poco dopo il matrimonio, Ulisses una mattina esce con la barca per andare a pesca ma non fa più ritorno. Creduto morto, viene celebrato il funerale; quindi Martina si risposa con Sierra, ricco commerciante che da sempre aveva messo gli occhi su di lei. Quando il figlio (che chiama Sierra papà) ha circa sei anni, Ulisses torna inaspettatamente in paese. Martina lo riabbraccia, lo fa alloggiare in una casa vuota del marito e i due avviano di nuovo la loro storia d'amore. Ulisses però si stanca di dover rimanere nascosto e progetta di andare via con Martina. Sierra scopre la tresca, e di nascosto manomette il motore della imbarcazione su cui i due stanno per fuggire. Quando sono ormai in alto mare, la barca si ferma, la corrente si ingrossa, Ulisses è colpito dall'albero e muore sul colpo. Martina sola va a fondo con la barca. I due ora sono uniti nella morte.

Valutazione Pastorale

Passano gli anni ma lo spagnolo Bigas Luna resta fedele al proprio cinema e quindi ai propri errori. Che sono quelli di avere una indubbia cura per gli ambienti, per le riprese, per luci e colori ma di mettere tutto questo al servizio di storie di sconfortante debolezza e esagerata banalità. Cornici tragico-epiche, maldestri tentativi di aggiornare l'antico poema dell'Eneide, letterarietà che si confonde e si perde nel melodramma e infine nel fotoromanzo. Sentimenti eccessivi, ripetizioni, pretese di lirismo scadente, il tema dell'amore universale ridotto a patinato repertorio di citazioni e di stereotipi. Un'eresia erotico-amorosa dove i siparietti voyeuristici sanno fin troppo di occhieggiamento al botteghino e il resto sconfina nel nulla. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come inaccettabile, e sopratutto scabroso.
UTILIZZAZIONE: é da evitare sia in programmazione ordinaria sia in altre circostanze. Molta attenzione é da tenere per i minori in vista di passaggi televisivi e di utilizzo di VHS e di DVD.

Le altre valutazioni

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