Orig.: Cina (2012) - Sogg. e scenegg.: Chen Zhuo, Chen Haoyang, Sung Yankui - Fotogr.(Panoramica/a colori): Shi Yue - Mus.: Jiang Anqing - Montagg.: Chen Zhuo - Dur.: 95' - Produz.: Beijing Tiger Enterteinment & Media, Harvest Films.
Soggetto
Cina meridionale, provincia dello Hunan, oggi. Jinh è un'adolescente sordomuta, figlia di genitori separati. Avvertendo un clima ostile da parte della madre e del suo nuovo compagno, va a vivere in un villaggio di pescatori con il nonno e lo zio, l'unico che la fa sentire importante. Quando il rapporto tra i due oltrepassa il consentito, Jing torna in città dal padre, che a sua volta ha una nuova amante. Dopo un inizio difficile, l'ostilità tra le due donne si trasforma in coinvolgimento e complicictà. Il padre deve subire le conseguenze di questa inattesa 'amicizia'...
Valutazione Pastorale
Un film cinese significa una finestra aperta su una piccola porzione di un universo sterminato. Per inquadrarlo più correttamente, è utile dire che il regista, nato nel 1978 nella stessa zona in cui si svolgono i fatti, è architetto, si dedica a vari settori dell'arte contemporanea (animazione, fotografia, video sperimentali) e gira questa opera prima proprio come sintesi delle esperienze precedenti. Il copione diventa un ritratto dettagliato e attento, nel quale antico e moderno lottano aspramente alla ricerca di un equilibrio. E' un po' la linea di confine lungo la quale si muove tutta la Cina del Terzo Millennio. Dentro una aggressiva 'modernità' urbanistica cresce una società che non sa come fronteggiare i problemi affettivi, di coppia, i rapporti genitori/figli. E sconta una profonda incomunicabilità, che non sa che farsene della tecnologia ed è indifesa di fronte ad un'adolescente muta. Argomenti importanti, osservati con un occhio talvolta profondo talatra un po' affrettato. Una buona opera prima per un film che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come complesso, certamente problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e, meglio, in occasioni mirate (cineforum e simili) per avviare riflessioni sui molti temi affrontati, sul linguaggio del nuovo cinema cinese, sulle possibilità di un confronto culturale ad ampio raggio. Il film è proposto in lingua originale con sottotitoli.