SOTTO CORTE MARZIALE

Valutazione
Accettabile, semplice
Tematica
Guerra, Razzismo, Storia
Genere
Drammatico
Regia
Gregory Hoblit
Durata
125'
Anno di uscita
2002
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Hart's war
Distribuzione
20th Century Fox Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Bill Ray, Terry George tratto dal romanzo di John Katzenbach
Musiche
Rachel Portman
Montaggio
David Rosenbloom

Orig.: Stati Uniti (2002) - Sogg.: tratto dal romanzo di John Katzenbach - Scenegg.: Bill Ray, Terry George - Fotogr.(Scope/a colori): Alar Kivilo - Mus.: Rachel Portman - Montagg.: David Rosenbloom - Dur.: 125' - Produz.: David Ladd, David Foster, Gregory Hoblit, Arnold Rifkin.

Interpreti e ruoli

Bruce Willis (colonnello William A.McNamara), Colin Farrell (tenente Thomas W.Hart), Terrence Howard (tenente Lincoln A.Scott), Cole Hauser (Bedford), Marcel Iures (colonnello Werner Visser), Linus Roache (capitano Peter A.Ross), Vicellous Shannon . (Archer)

Soggetto

Stalag Ausburg, Belgio, 16 dicembre 1944. Quando nella baracca dei prigionieri americani arrivano due ufficiali di colore, il malumore comincia a serpeggiare. Di lì a poco, un soldato bianco distintosi per atteggiamenti razzistici viene ucciso, e il tenente Scott, di colore, é incolpato del crimine. Mentre il capitano Sisk sostiene l'accusa, la difesa ricusa il colonnello McNamara, comandante degli americani, e si affida al giovcane tenente Hart. Questi chiama a testimoniare anche l'omologo colonnello tedesco. Il processo che va avanti per molti giorni é in realtà una copertura: serve a McNamara per scavare un tunnel, tentare una fuga e distruggere una vicina fabbrica di munizioni del nemico. Dai vari interventi il cerchio si stringe proprio intorno a McNamara: il colonnello ha ucciso il soldato perchè ritenuto una spia. Quando il tenente Scott, per salvare il superiore, si accusa, è troppo tardi. Il tunnell è stato scoperto, e, secondo le leggi di guerra, il colonnello tedecso uccide con la pistola McNamara.

Valutazione Pastorale

Tratto da un romanzo di John Katzenbach (l'autore vi riferisce esperienze di vita del padre che sopravvisse al campo di prigionia e diventò poi ministro della giustizia col presidente Johnson), il film è di taglio naturalmente drammatico ma mette insieme vari generi: il bellico (ma non di battaglia), il legal-thriller, la denuncia. Ancora una volta il tribunale, sia pure quella improvvisato dentro la baracca, diventa il terreno ideale per mettere sul tappeto i temi della verità e della menzogna, della sincerità e del doppio gioco, dell' egoismo e del sacrificio. Dilungandosi per oltre due ore, il copione accusa qualche prolissità, scivola nel convenzionale con qualche concessione ai valori e agli ideali 'a stelle e strisce', cade in qualche incongruenza sul piano militare. La tensione narrativa resta però valida, e i temi del razzismo e delle spietate regole della guerra sono detti con forza e sostanziale sincerità. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come accettabile, e nell'insieme semplice.
UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e da proporre nell'ambito dei rapporti cinema/seconda guerra mondiale.

Le altre valutazioni

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