Orig.: Portogallo (2005) - Sogg.: tratto dal romanzo "A alma dos ricos" di Agustina Bessa Luis - Scenegg.: Manoel de Oliveira - Fotogr.(Normale/a colori): Renato Berta - Mus.: brani di autori vari - Montagg.: Valerie Loiseleux - Dur.: 137' - Produz.: Miguel Cadilhe.
Interpreti e ruoli
Leonor Silveira (Alfreda), Ricardo Trepa (José Luciano), Marisa Paredes (suora), Michel Piccoli (prof. Heschel), Lima Duarte (padre Duarte), Luis Miguel Cintra (Filipe Quinta), Isabel Ruth (Celsa Adelaide), Gloria de Matos (Hilda), Leonor Baldaque (Vicenta/Abril), Duarte de Almeida (Bahia), Susana Sa (Noemia), David Cardoso (Florido)
Soggetto
Appena uscito di prigione per un crimine che non ha commesso, Luciano trova lavoro nella ricca tenuta di Alfreda, signora elegante e affascinante. Quando viene a sapere che il più grande desiderio della donna è quello di assistere ad un'apparizione della Vergine Maria, Luciano cerca di conoscerne meglio i motivi. Nel grande palazzo ci sono il prof. Heschel, esperto biblista, e il marito di lei, Bahia, interessato più alla musica che alla moglie. Nelle lunghe discussioni si inserisce un accordatore di pianoforti, che vorrebbe far diventare realtà il desiderio di Alfreda. Ma gli 'aiuti' esterni sono inutili. Alfreda deve trovare dentro se stessa la soluzione al proprio desiderio.
Valutazione Pastorale
Il film è del 2005, finito di girare nel maggio e presentato in concorso alla mostra di Venezia nel settembre dello stesso anno: da collocare quindi prima di "Belle tojours" (2006). Ispirandosi ad un romanzo di Agustina Bessa Luis, De Oliveira ancora una volta affronta temi alti, intrecciandoli a piccole, lucidisse visioni di vita quotidiana. L'attesa dell'incontro con la Madonna diventa, nel consueto lungo cammino narrativo (137'), la cronaca di un confronto con la propria anima e con il suo destino su questa terra. Colpisce, ma non sorprende, la semplicità con cui il portoghese (allora 97 anni) si lascia andare alla trama sottile, disperante ma non pessimistica delle emozioni, delle incertezze, delle paure, nell'ottica di una ricerca che significa capacità di non smettere di interrogarsi, e di essere aperto e disponibile verso il futuro. Un cinema denso, compatto, ma anche liricamente ispirato, fatto di musica, pittura, letteratura. Senza pedanteria e senza spocchia verso i temi della ricerca interiore e spirituale. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come accettabile, problematico e adatto per dibattiti.
UTILIZZAZIONE: più che per la programmazione ordinaria, il film si indirizza per occasioni mirate, dove sia possibile avviare riflessioni sui molti argomenti che il racconto propone.