Spencer

Valutazione
Consigliabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Amore-Sentimenti, Cibo, Cronaca, Dolore, Donna, Educazione, Famiglia, Famiglia - genitori figli, Libertà, Mass-media, Matrimonio - coppia, Media, Storia
Genere
Drammatico, Psicologico, Storico
Regia
Pablo Larrain
Durata
111'
Anno di uscita
2022
Nazionalità
Cile, Germania, Regno Unito
Titolo Originale
Spencer
Distribuzione
Leone Film Group - 01 Distribution
Soggetto e Sceneggiatura
Steven Knight
Fotografia
Claire Mathon
Musiche
Jonny Greenwood
Montaggio
Sebastián Sepúlveda
Produzione
Juan de Dios Larraín, Jonas Dornbach, Paul Webster, Pablo Larraín, Janine Jackowski, Maren Ade, Steven Knight, Tom Quinn, Jeff Deutchman, Christina Zisa, Maria Zuckerman, Ryan Heller, Michael Bloom, Ben von Dobeneck, Sarah Nagel, Isabell Wiegand. Casa di produzione: Komplizen Film, Fabula, Shoebox Films

Presentato in concorso alla 78a Mostra del Cinema della Biennale di Venezia (2021)

Interpreti e ruoli

Kristen Stewart (Diana Spencer), Jack Farthing (Principe Carlo), Timothy Spall (Alistar Gregory), Sally Hawkins (Maggie), Sean Harris (Darren), Stella Gonet (Elisabetta II, Regina del Regno Unito), Richard Sammel (Principe Filippo, Duca di Edimburgo), Jack Nielen (Principe William), Freddie Spry (Principe Harry), Elizabeth Berrington (Principessa Anna), Niklas Kohrt (Principe Andrea), Amy Manson (Anna Bolena)

Soggetto

Sandringham House 1991, Lady Diana raggiunge la famiglia Windsor per il Natale. Lì vanno in scena fragilità, delirio e ribellione di una donna in cerca della libertà perduta...

Valutazione Pastorale

Anche se il soggetto è noto, la vita di Lady Diana, in verità nel film “Spencer” siamo lontani dal già visto o da soluzioni narrative superficiali. Il regista cileno Pablo Larraín (suoi sono “No. I giorni dell’arcobaleno” del 2012 e “Jackie” del 2016), muovendosi su sceneggiatura di Steven Knight – sceneggiatore di “Locke”, “Amore, cucina e curry” e la serie Tv cult “Peaky Blinders” –, decide di raccontare la storia della “principessa del popolo” muovendosi tra realtà e fantasia, provando a ricostruire i giorni critici nella residenza reale di Sandrigham House, dove la famiglia Windsor è riunita per il Natale. Lì vanno in scena fragilità, delirio e ribellione di una donna che riesce a trovare il coraggio di respingere la corona e (ri)prendersi la libertà perduta, senza però rinunciare al ruolo di madre (le istantanee con i figli nel film sono tra i passaggi più luminosi e marcati da tenerezza).
Pablo Larraín dichiara da subito il perimetro dell’azione, mettendo in scena una favola capovolta; componendo un quadro visivo elegante e meticoloso, aderendo così al binario tipico della messa in scena inglese, focalizza l’attenzione sugli stati d’animo di Diana. Il regista dà sostanza alle sue ossessioni, ai suoi incubi e paure più profonde come quella di non essere amata, compresa o ascoltata. La sua Lady Diana sembra sprofondare in una vertigine angosciante all’interno di un palazzo dorato; si sente un cappio al collo, simboleggiato dalla collana di perle donatale dal principe Carlo (la stessa che sospetta si trovi probabilmente anche al collo della sua rivale Camilla). Alla fine Diana, nonostante le tante giravolte emotive, trova la forza di ribellarsi alla “prigione” in cui si sente rinchiusa. Strappa via così le perle e corre verso una vita nuova.
Punto di forza del film “Spencer” è di certo l’interpretazione di Kristen Stewart, alla sua prima nomination agli Academy Award. L’attrice resa popolare dalla saga “Twilight” dimostra di essere definitivamente cresciuta a livello artistico – come del resto il suo collega “Batman” Robert Pattinson –, di essere di fatto entrata in una nuova dimensione professionale, sposando ruoli sempre più ricercati, complessi e raffinati. Qui in “Spencer” la Stewart mette in campo tonalità emotive-espressive sorprendenti, soprattutto con lo sguardo. In alcuni passaggi è struggente!
Dopo aver costruito con "Jackie" il ritratto forte e intenso della moglie di J.F. Kennedy, Larraín prosegue nel suo cinema affrontando il ritratto di una donna altrettanto "ribelle" e iconica, che ha lottato per l’affermazione della sua identità. Nel complesso il film "Spencer", oltre all’ottima performance della Stewart, rimane nella mente dello spettatore per una regia controllata, sicura e attenta alla valorizzazione simbolica di ogni dettaglio. Larraín dà vita a una regia grintosa che sa essere anche un inno alla libertà. “Spencer” è un’opera intensa, potente ed interessante, che dal punto di vista pastorale è consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni di dibattito. Indicato per un pubblico adulto o di adolescenti accompagnati

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