Sogg.: ispirato al libro "The man-eaters of tsavo" di John Patterson - Scenegg.: William Goldman - Foto-gr.: (panoramica/a colori) Vilmos Zsigmond - Mus.: Jerry Goldsmith -Montagg.: Robert Brown, Steve Mirkovic - Dur.: 109' - Produz.: Gale Anne Hurd, Paul Radin, A.Kitman Ho
Interpreti e ruoli
Val Kilmer (John Patterson), Michael Douglas (Remington), Tom Wilkinson (John Beaumont), Brian McCardie (Starling), John Kani Om Puri (Samuel), Emily Mortimer (Abdullah), Bernard Hill (Helena Patterson), Henry Cele, Kurt Egelhof, Alex Ferns, Kaycey Padayachef, Giles Masters, George Middlekoop
Soggetto
Nel 1896, John Patterson, ingegnere e progettista, viene inviato in Africa per seguire da vicino e concludere entro breve tempo la costruzione di strade e ponti di collegamento per permettere il trasporto di merci. Nella zona in cui arriva, capisce dopo qualche tempo che incombe un grave perico-lo: due feroci leoni in preda ad una furia incontrollabile ogni tanto si avvici-nano ai luoghi di lavoro e fanno alcune vittime. I nativi sono spaventati e ben presto si diffonde la leggenda sulla invincibilità dei due animali. Per cercare di cambiare la situazione, Patterson capisce che i leoni devoni venire elimi-nati, ma non ha gli aiuti necessari e allora chiama in soccorso Remington, noto cacciatore di animali selvaggi. Comincia allora uno scontro basato soprattutto sulla saldezza dei nervi e sulla precisione delle mosse da affronta-re. I leoni, soprannominati Spirito e Tenebra, non si limitano a difendersi ma prendono a loro volta di mira i due uomini. Solo dopo molta fatica, e quando Remington ha perso la vita, Patterson riesce ad avere la meglio sulle belve e a far capire a tutti che la macabra profezia circa il luogo del massacro non si potrà avverare. Ma ancora oggi, Spirito e Tenebra continuano ad alimentare molte leggende in gran parte del continente africano.
Valutazione Pastorale
Ambientato sul finire del secolo scorso, il film recu-pera quell'immagine dell'Africa che era caratteristica dell'Ottocento, a metà tra realtà e fantasia, tra religione e superstizione, tra voglia d'avventura e ricerca del rischio. Su questi binari, la storia scorrere con efficacia, sempre tenendo sveglia l'attenzione dello spettatore coinvolto nel viaggio del prota-gonista, nelle sue paure, nei suoi dubbi ma anche nella voglia di realizzare il proprio sogno professionale di costruire qualcosa di utile, di pensare al futu-ro anche della propria famiglia lasciata in Inghilterra. Film positivo, dunque, dal punto di vista pastorale, anche perché riporta alla ribalta il rapporto uomo-natura, evidenziando i pericoli connessi alla voglia di alterare l'equili-brio naturale e l'istinto di ribellione che nasce negli animali di fronte alle incombenti minacce dell'uomo. Proprio in quest'ottica vanno segnalati alcu-ni momenti crudi, peraltro ben inseriti nel contesto della vicenda.
Utilizzazione: Le atmosfere africane molto suggestive, i forti caratteri dei personaggi, lo spirito avventuroso rendono il film utilizzabile ad ampio livel-lo, come semplice spettacolo o come spunto per affrontare i temi legati ai rapporti Europa-Africa, al ruolo delle credenze e delle superstizioni, al modo di affrontare i pericoli.