Orig.: Gran Bretagna/Stati Uniti (2007) - Sogg.: tratto dal romanzo omonimo di Neil Gaiman - Scenegg.: Jane Goldman, Matthew Vaughn - Fotogr.(Scope/a colori): Ben Davis - Mus.: Ilan Eshkeri - Montagg.: Jon Harris - Dur.: 128' - Produz.: Lorenzo Di Bonaventura.
Interpreti e ruoli
Claire Danes (Yvaine), Charlie Cox ( la stella), Michelle Pfeiffer (Tristran), Sienna Miller (Lamia), Robert De Niro (Victoria), Jason Fleming (cap. Shakespeare), Rupert Everett (Primus), Peter O'Toole (Secondus), Nathaniel Parker (re di Stormhold), Kate Magowan (Dunstan Thorne), Sarah Alexander (Una), Joanna Scanlan (Empusa), Josie Rees . (Mormo), (Xenia)
Soggetto
Il giovane Tristan parte alla ricerca di una stessa cadente che ha promesso alla ragazza che vorrebbe conquistare. Giunge alle soglie del bosco dove solo una volta ogni nove anni gli essere umani possono entrare, accedendo al magico universo di Faerie. Qui Tristan affronta mille avventure, e, deciso a conoscere una volta per tutte la propria origine, dovrà vedersela con misteriose creature, gnomi, animali parlanti, scontrarsi con una terribile strega, un pirata e con il Signore degli Alti Dirupi. Solo dopo tutte quest eprove, Tristan potrà tornare a casa, ormai diventato adulto.
Valutazione Pastorale
Forse gli avvenimenti non sono tutti nuovi. Ma c'è qualcosa di infinitamente nuovo, bello, quasi 'magico' nella messa in scena di questa fiaba. Tenendo sotto controllo gli effetti speciali, la regia costruisce un racconto grandioso quanto a ricchezza visiva, capacità evocativa, coinvolgimento emotivo. Mito, tradizione, senso mistico: tutto si confonde e si amalgama nell'idea dell'amore per una stessa, riflessione sulle fasi della vita da una parte, gioia per gli occhi e per il cuore dall'altra. Favola antica, e quindi moderna, occhio aperto su un cinema che emoziona con la fiaba, con quella finzione di cui speriamo di non poter mai fare a meno. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come raccomandabile, e certamente poetico.
UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e da proporre in molte altre circostanze come grande spettacolo per tutti.