Orig.: Italia/Belgio/Stati Uniti (2013) - Sogg. e scenegg.: Roberto Minervini - Fotogr.(Panoramica/a colori): Diego Romero - Mus.: suoni di ambiente - Montagg.: Marie Hélène Dozo - Dur.: 100' - Produz.: Pulpa, Ondarossa Film, Poliana Productions.
Interpreti e ruoli
Sara Carlson (Sara), Colby Trichell (Colby), Tim Carlson (se stesso), Leeanne Carlson (se stessa), undici fratelli e sorelle Carlson . (nel ruolo di se stessi)
Soggetto
Nel Texas rurale, oggi. Ecco i Carlson, famiglia di cristiani protestanti, allevatori di capre. Nell'educazione dei dodici figli, i precetti della Bibbia hanno un ruolo centrale, è il libro che scandisce la quotidianità dell'esistenza tra terra e cielo. La ritualità della vita nei campi si incontra (e si scontra) con le antiche tradizioni maschili del cavalcare i tori, con i colpi d'arma da fuoco. E, dall'altra parte, con i tremori e le timidezze delle ragazze, con il loro pensiero sul futuro, il matrimonio, i figli, una nuova famiglia...
Valutazione Pastorale
Marchigiano, da quattordici anni negli Stati Uniti, Roberto Minervini conclude con questo capitolo la trilogia texana, composta in precedenza da "The passagge" (2011) e "Low Tide" (2012). Se è presa come prototipo, si può dire che la famiglia Carlson diventa esemplare di un modo di vivere la fede e la religione che interpella fortemente l'interlocutore. Si osservano le fasi scandite dalla preghiera e si cerca di entrare nello sguardo dell'autore, nel suo punto di vista, nel reiterato accostarsi di tradizione e contraddizione. Gli insegnamenti religiosi rappresentano il terreno di una continua, sofferta copertura etica, dentro la quale si inasprisce l'impatto tra realtà e senso del dovere. C'è molta severità, e ci sono passione, incertezze, dolore, incapacità di togliere la crosta del precetto per aprirsi a nuovi spazi. Il film di Minervini diventa un testo denso di singhiozzi e sussulti che scandiscono le tappe del raggiungimento ideale dell'incontro tra terra e creato. Si passa anche attrverso una narrazione disperante che talvolta lascia incerti e interdetti. Ci vogliono attenzione, disponibilità, voglia di vedere l'alterità di uno spirito aperto che circola nel mondo e nelle cose. Film piuttosto aspro nello stile e nel modo di raccontare, difficile da accostare e, dal punto di vista pastorale, da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e, meglio, in contesti di riflessione e condivisione per avvviare contributi e muoversi con più consapevolezza dentro una materia talvolta non facile da dipanare.