Stranger Things

Valutazione
Complesso, Problematico
Tematica
Adolescenza, Amicizia, Amore-Sentimenti, Avventura, Donna, Famiglia, Famiglia - fratelli sorelle, Famiglia - genitori figli, Fantascienza, Male, Mass-media, Media, Morte, Scuola, Solidarietà
Genere
Avventura, Fantascienza, Horror
Regia
Shawn Levy
Durata
4 Stagione, 34 episodi da 45'-142' al 2022 (è prevista anche una quinta stagione)
Anno di uscita
2016
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Stranger Things
Distribuzione
Netflix
Soggetto e Sceneggiatura
Matt e Ross Duffer - Duffer Brothers
Fotografia
Tim Ives, Caleb Heymann, Lachlan Milne, Tod Campbell, Brett Jutkiewicz, David Franco
Musiche
Kyle Dixon, Michael Stein
Montaggio
Dean Zimmerman, Nat Fuller, Kevin D. Ross, Katheryn Naranjo, Casey Cichocki
Produzione
Duffer Brothers, Shawn Levy, Dan Cohen, Karl Gajdusek, Cindy Holland, Brian Wreight, Matt Thunell, Iain Paterson. Casa di produzione: Netflix, Camp Hero Productions, 21 Laps Entertainment, Monkey Massacre

La serie tv è in distribuzione sulla piattaforma Netflix

Interpreti e ruoli

Winona Ryder (Joyce Byers), David Harbour (Jim Hopper), Finn Wolfhard (Mike Wheeler), Millie Bobby Brown (Eleven - 011 - Jane), Gaten Matarazzo (Dustin Henderson), Caleb McLaughlin (Lucas Sinclair), Noah Schnapp (Will Byers), Sadie Sink (Max Mayfield), Natalia Dyer (Nancy Wheeler), Joe Keery (Steve Harrington), Charlie Heaton (Jonathan Byers), Maya Hawke (Robin Buckley), Matthew Modine (Martin Brenner), Sean Astin (Bob Newby), Paul Reiser (Sam Owens), Jamie Campbell Bower (Henry Creel - 001 - Vecna), Dacre Montgomery (Billy Hargrove), Brett Gelman (Murray Bauman), Tom Wlaschiha (Dmitri Antonov)

Soggetto

Novembre 1983, Hawkins (USA), i quattro amici preadolescenti Mike, Dustin, Lucas e Will hanno appena finito una partita a un gioco di ruolo; è tardi e, in sella alla bicicletta, sulla via di casa uno di loro, Will, scompare. Inghiottito dalla notte...

Valutazione Pastorale

Back to the 80s. I punti cardinali sono “E.T. L’extra-terrestre” (1982), “Ghostbusters” (1984), “I Goonies” (1985), “Ritorno al futuro” (1985), “Stand By Me” (1986), come pure “Nightmare” (1984), “Alien”(1979) e “La cosa” (1982). Parliamo della bussola narrativa dei Duffer Brothers, i fratelli Matt e Ross Duffer, registi-sceneggiatori statunitensi classe 1984 creatori della serie Tv “Stranger Things” (dal 2016 4 stagioni, quest'ultima rilasciata tra maggio e luglio 2022), uno dei titoli di punta di Netflix, già un cult. La serie è stata concepita come omaggio alla Hollywood anni ’80, a quei titoli diventati iconici, amati da generazioni di spettatori. Tra quelli menzionati, forse il più ricorrente è proprio “I Goonies”, storia di un gruppo di preadolescenti acuti e coraggiosi, etichettati come “nerd” o “sfigati”, sulle tracce di un tesoro nascosto come novelli Indiana Jones. I Duffer Brothers ci riportano nella stessa cornice temporale, sociale, con un’attenzione maniacale a scenografie, musiche e costumi, nonché a rimandi culturali. Il risultato? Un successo globale, da record, che ha fortificato le fondamenta della piattaforma. In attesa del finale della 4a stagione, dal 1° luglio 2022, ecco un approfondimento. La storia. Novembre 1983, Hawkins (USA), i quattro amici preadolescenti Mike, Dustin, Lucas e Will hanno appena finito una partita a un gioco di ruolo; è tardi e, in sella alla bicicletta, sulla via di casa uno di loro, Will, scompare. Inghiottito dalla notte. Partono le ricerche condotte dallo sceriffo Jim Hopper (David Harbour) e dalla madre del ragazzo Joyce (Winona Ryder), mentre gli amici scandagliano il bosco trovando una bambina misteriosa, Undici (Millie Bobby Brown)… Stupore, terrore, assoluta meraviglia! Ecco le sensazioni che si agitano nell’animo alla vista di “Stranger Things”, una serie Tv Netflix difficile da etichettare. Non è semplicemente un racconto che unisce avventura, fantastico e thriller-horror; si tratta di un viaggio acuto, colto, a tratti agghiacciante, nei sentieri della storia del cinema anni ’80. I Duffer Brothers omaggiano il decennio pop della nuova Hollywood, rielaborandolo però in chiave incisiva e attuale, con una carica di innovazione che si gioca tra entusiasmo e malinconia. Dentro “Stranger Things” troviamo la fotografia sociale e familiare dell’America del tempo, un Paese dalle luci abbaglianti, percorsa dal sogno del riscatto, ma anche dalle profonde miserie e contraddizioni; le suggestioni horror, poi, indicano le visualizzazioni degli incubi tanto dell’infanzia, del singolo, quanto generali di una Nazione tallonata dalla minaccia “rossa”. Ancora, le famiglie sono percorse da amore e sacrificio – la mamma di Will, una straordinaria Winona Ryder (bentornata!) – ma anche colte per silenzi ingombranti o con figure latitanti: i grandi assenti sono soprattutto i padri, come in “E.T.”. Elemento chiave, affascinante, nonché educativo, rimane l’amicizia, quel legame granitico che sboccia nell’infanzia, solidale, che salva. Gli amici di sempre, e per sempre. “Stranger Things” conquista per messa in scena, ambientazioni, costumi, musiche e citazioni culturali, confermando il genio creativo dei Duffer. Applausi, applausi! Una vera e propria festa per gli spettatori, soprattutto per chi ha vissuto quegli anni. Nell’insieme, la serie “Stranger Things” è complessa e problematica, indicata per adulti e per adolescenti accompagnati per le derive horror.

Utilizzazione

La serie è indicata per un pubblico adulto e per adolescenti accompagnati, con attenzione alle sequenze horror.

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