SUA MAESTÀ VIENE DA LAS VEGAS *

Valutazione
Accettabile-riserve, Brillante
Tematica
Genere
Farsesco
Regia
David S. Ward
Durata
97'
Anno di uscita
1991
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
KING RALPH
Distribuzione
U.I.P.
Soggetto e Sceneggiatura
David S. Ward tratto dal romanzo "Headlong" di Emilyn Williams
Musiche
James Newton Howard
Montaggio
John Jimpson

Sogg.: tratto dal romanzo "Headlong" di Emilyn Williams - Scenegg.: David S. Ward - Fotogr.: (panoramica/a colori) Kenneth Mac Millian - Mus.: James Newton Howard - Montagg.: John Jimpson - Dur.: 97' - Produz.: Jack Brodsky

Interpreti e ruoli

John Goodman (Ralph Jones), Peter O'Toole (Willingham), James Villiers (Hale), Camille Coduri (Miranda Green), John Hurt (Lord Graves), Richard Griffiths (Duncan Phipps), Leslie Phillips . (Gordon), Joely Richarson, Niall O'Brien, Jullian Glover, Judy Parfitt, Ed Stobart

Soggetto

nel 1990, Ralph Jones, un tozzo e grossolano pianista di Las Vegas, americano allo stato brado, in seguito a un incidente mortale che ha distrutto l'intera famiglia reale inglese, si trova, come figlio naturale del re defunto, ad essere l'unico erede del trono d'Inghilterra. In pacchiano abbigliamento di stile hawaiano e andatura dondolante, Ralph, recatosi a Londra, fa dunque il suo ingresso negli imponenti saloni di Buckingam Palace, fra doppie schiere di ufficiali in alta uniforme e notabili e dame dei regno in costumi da parata, che si sforzano, allibiti, di schermare il proprio sgomento dietro un contegno rigido e inappuntabile. Ricevuto dall'impeccabile e imperturbabile Willingham, un ssegretario privato addetto alla sua persona, Ralph viene pazientemente iniziato ai complicati rituali della corte inglese: alte uniformi, incedere maestoso, capo coronato, ricevimenti ufficiali, pranzi sontuosi, eloquio solenne, sottigliezze diplomatiche. Ralph colleziona in breve dosi massicce e grossolane di malestri esilaranti e gaffe disastrose, fino a infatuarsi di Miranda Green, una spogliarellista impacciata e squattrinata, con enorme disappunto dei nobili e incontenibile esultanza della stampa scandalistica inglese. Dello scandalo inaudito s'impadronisce l'infido Lord Graves, che trama per detronizzare il re. Ma Ralph, pur in crescente disagio nell'indesiderato ruolo di re d'Inghilterra dopo numerose peripezie si riscatta, prendendo decisioni degne di un vero sovrano.

Valutazione Pastorale

la farsa sopra le righe, messa insieme con un certo talento dal regista David S. Ward, mischia alla satira nei confronti delle impettite parate inglesi in onore del sovrano di turno, una divertente presa in giro degli "okay" americani, e del comportamento giocoso e disinvoltamente noncurante di un certo tipo d'americano d'oggi, sciatto, allegrone e grossolano, quanto sincero, estroverso e comunicativo, che finisce con simpatizzare anche con la gente più schiva e presuntuosa. Nel film l'ilarità scaturisce proprio dall'accostamento dei contrari, di cui il regista evidenzia i lati reciprocamente negativi, senza ignorarne le qualità. Così il rozzo Ralph si riscatta per la generosità, l'autenticità e la franchezza, e l'impeccabile Willingham non riesce mai stucchevole, proprio a motivo dell'innata signorilità che rivela nel suo contegno equilibrato e tollerante nei confronti del riluttante "re Ralph", visceramente negato ai modi affettati e alle cortigianerie di rito dei notabili di palazzo, e nella distaccata naturalezza con la quale si appresta ad assumersi le responsabilità del regno. Le allusioni e le esibizioni disinibite della protagonista sono sufficientemente contenute.

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