SUITE FRANCESE

Valutazione
Consigliabile, poetico
Tematica
Guerra, Letteratura, Storia
Genere
Drammatico
Regia
Saul Dibb
Durata
107'
Anno di uscita
2015
Nazionalità
Canada, Francia, Gran Bretagna
Titolo Originale
Suite francese
Distribuzione
Videa
Soggetto e Sceneggiatura
Matt Charman, Saul Dibb tratto dal romanzo omonimo di Irène Némirovsky
Musiche
Rael Jones
Montaggio
Chris Dickens . Dur.: 107'

Orig.: Gran Bretagna/Francia/Canada (2014) - Sogg.: tratto dal romanzo omonimo di Irène Némirovsky - Scenegg.: Matt Charman, Saul Dibb - Fotogr.(Scope/a colori): Eduard Grau - Mus.: Rael Jones - Montagg.: Chris Dickens . Dur.: 107' - Produz.: Roman Bremond, Andrea Cornwell, Michael Kuhn, Xavier Marchand.

Interpreti e ruoli

Michelle Williams (Lucile Angellier), Kristin Scott-Thomas (madame Angellier), Sam Riley (Benoit), Matthias Schoenaerts (Bruno von Falk), Tom Schilling (Kurt Bonnet), Lambert Wilson (visconte di Montmort), Margot Robbie . (Celine), Harriet Walter (viscontessa di Montmort), Eileen Atkins (Denise Epstein), Clare Holman (Marthe), Deborah Findlay (madame Joseph), Alexandra Maria Lara

Soggetto

Anno 1940, all'inizio dell'occupazione tedesca in Francia. In un villaggio Lucille Angellier, in ansiosa attesa di notizie del marito prigioniero di guerra, vive una difficile quotidianità in casa con la suocera, donna severa e scostante. Quando molti parigini, in fuga dalla città, si riversano nel piccolo centro, portano come conseguenza l'arrivo dei soldati tedeschi che si sistemano nei vari appartamenti del luogo. Solo dopo qualche tempo Lucille si accorge della presenza di Bruno, un ufficiale tedesco dai modi insolitamente gentili e raffinati. Lui è conquistato dalla sua bellezza, lei deve superare una forte diffidenza iniziale prima di accettare la sua corte e lasciarsi andare ad una storia d'amore. La loro relazione si muove dentro il tragico procedere del conflitto e Lucille deve fare i conti con le accuse di tradimento e di inopportuni rapporti con il nemico...

Valutazione Pastorale

Irene Némirovski ha scritto l'omonimo romanzo quando si trovava prigioniera ad Auschwitz, lasciandolo incompiuto per la morte arrivata nel 1942. Rimasto per lunghi anni inedito, il manoscritto è stato pubblicato solo nel 2004 con l'approvazione della figlia. La conclusione, inventata, é frutto del lavoro di Dibb, calibrato sul precedente tono narrativo della scrittrice. Il tema centrale, che emerge con sempre maggiore evidenza, é quello di un amore che nasce sulle barricate di una guerra crudele e supera l'impossibile scontro amici/nemici. Si tratta di un elemento portante che la regia da un lato sviluppa nell'ottica di una vicenda metastorica (ossia non legata alla Seconda guerra mondiale ma simbolicamente valida in ogni situazione) dall'altro colloca però dentro vari elementi che toccano il rischio del melò e di una certa improbabilità. Sono pericoli di una dialettica talvlta un po' approssimativa che però passano in secondo piano grazie alla regia attenta e pulita di Dibb e alla interpretazione sofferta e sensibile di Michelle Williams nel ruolo di Lucille. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile e nell'insieme di taglio poetico.

Utilizzazione

Il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come prodotto per un largo pubblico, e come proposta anche per occasioni educational a livello didattico e scolastico.

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