Sogg.: tratto dal romanzo di John Masters - Scenegg.: Michael Hirst - Fotogr.: (panoramica/a colori) Walter Lassally - Mus.: John Scott - Montagg.: Richard Trevor - Dur.: 99' - Produz.: Ismail Marchant - Vietato ai minori degli anni quattordici
Interpreti e ruoli
Pierce Brosnan (William Savage), Safeo Jaffrey (Hussein), Helena Michell (Sarah Wilson), Keith Michell (Colonnello Wilson), Shashi Kapoor, David Robb, Jalai Agha
Soggetto
nel 1825 presso un presidio inglese in India un avamposto sulle rive di un fiume, ai margini della foresta avvengono le nozze fra Sarah Wilson, la figlia del comandante, e il giovane ufficiale William Savage. Durante una visita di cortesia degli sposi al marajà del luogo, Sarah nota uno strano rituale in riva al fiume: la vedova di un tessitore della tribù dei Thul si sta preparando al rogo per fedeltà al defunto, secondo i riti tribali in uso fra i devoti della dea Kalì. Inorridita, Sarah supplica William di salvare la donna. Il marajà suggerisce maliziosamente all'ufficiale di travestirsi da Thug, per far credere alla donna che il marito èvivo: William acconsente; si traveste; si lascia intravvedere dalla donna e scompare nella foresta, mentre la donna lo rincorre, urlando il nome del marito. L'occasionale fuga notturna nella foresta fa scoprire al giovane ufficiale una rete misteriosa di fanatismi e delitti. Mentre fugge, avviene sotto i suoi occhi una strage nel villaggio più vicino al presidio. L'indomani Savage guida una ricognizione nella foresta, e scopre, strangolate, le vittime dell'eccidio notturno, fra le quali un ufficiale del presidio. Ordina quindi un'incursione verso il fiume e cattura Hussein, uno dei Thug, che porta nella cintura un consistente bottino di rubini, e gli estorce una confessione. Fa quindi eseguire degli arresti e procede a interrogatori senza esito: nessuno sa nulla. Il colonnello Wilson gli ordina di liberare gli arrestati e lo esonera per punizione dall'incarico, perché ha agito senza mandato e senza prove. Ma Hussein rifiuta la libertà, atterrito per aver tradito Kalì, di cui paventa la vendetta. Deciso a trovare le prove e gli autori dell'eccidio, per ottenere di far giustizia, Savage fa vedere a Hussein una croce di legno, e gli assicura che, se lo aiuterà a trovare i responsabili della strage, quel segno si rivelerà più potente di Kalì. Hussein accetta. Ha così inizio per Savage un'avventura da incubo: andrà alle radici del fanatismo dei Thug e scoprirà gli autori dell'eccidio, ma resterà psicologicamente segnato dagli orrori di cui è stato testimone, reso egli stesso "ingannatore", non essendo riuscito ad evitare né la morte di Hussein, né l'orribile rogo per la vedova del tessitore.
Valutazione Pastorale
il film narrativamente confuso e affastellato e zeppo di simbolismi e di vicende intricate, vuole alludere probabilmente all'impossibilitàdi ridurre culture esotiche a misura della mentalità europea, e quindi deplorare l'utopia dei colonizzatori inglesi anche dei più onesti e coraggiosi nello sforzo di imporre a popolazioni indigene leggi e costumi in base a una giustizia da essi non capita né condivisa. Il regista pare anche insinuare attraverso un discutibile contrappunto di immagini che religione o fanatismo, Cristo o Kalì, fedeltà coniugale cristiana o barbaro rogo rituale in omaggio a Kalì, strangolatori o dominatori, una superstizione vale l'altra. Probabilmente è un tentativo del cinema anglosassone di esorcizzare il senso collettivo di colpa per il colonialismo inglese. Scenografie suggestive, originalità registiche e recitazione apprezzabile dei principali protagonisti sono gli elementi apprezzabili del film.