Orig.: Stati Uniti (2016) - Sogg.: tratto dal libro di Chelsey Sullenberger e Jeffrey Zaslow - Scenegg.: Todd Komarnicki - Fotogr.: Tom Stern - Mus.: Christian Jacob, The Tierney Sutton Band - Montagg.: Blu Murray - Dur.: 95' - Produz.: Frank Marshall, Allyn Stewart, Tim Moore, Clint Eastwood per Flashlight Films, Kennedy/Marshall Company, Malpaso Production - 34° TORINO FILM FESTIVAL (2016) SEZIONE FESTA MOBILE.
Interpreti e ruoli
Tom Hanks (Chelsey 'Sully' Sullenberger), Aaron Eckhart (Jeff Skiles), Laura Linney (Lorraine Sullenberger), Mike O' Mailey (investigatore Capo Charles Porter), Jamey Sheridan (Ben Edwards), Anna Gunn (Elizabeth Davis), Ann Cusack (Donna Dent), Molly Hagan (Doreen Welsh)
Soggetto
Il 15 gennaio 2009 un aereo compie un ammaraggio di emergenza nelle acque del fiume Hudson. I 155 passeggeri a bordo risultano alla fine tutti salvi. Eppure il comandante Sully Sullenberg e il suo secondo Jeff vengono incolpati di omesso soccorso e affidati ad una commissione d'inchiesta...
Valutazione Pastorale
Sono in molti a pensare che dopo "Gran Torino" (2008), Clint Eastwood avrebbe potuto chiudere la carriera. Avrebbe lasciato una straordinaria testimonianza di lucidità etica e di concretezza narrativa, ma si sarebbe negato la possibilità di esplorare da vicino alcuni avvenimenti della recente storia americana, come ha fatto in "American Sniper" (2015) e, soprattutto, in questo "Sully", forse il vertice dell'autore nella messa a fuoco della mitologia americana. Eastwood ribadisce la propria fiducia nell'azione dell'individuo, nel suo intervento dettato da decisioni rapide e repentine fatte a favore degli altri e per una loro migliore salvaguardia. Adottando una linea narrativa che parte dalla condivisione di un fatto già avvenuto e concluso, il regista riesce a ribaltare la frase del "so come va a finire" in una proposta che mette in primo piano i due protagonisti e li ricolloca indietro, ricostruisce gli avvenimenti e li riporta alla loro inevitabile, naturale conclusione. Si tratta di una storia che ribadisce, se ancora fosse necessario, il primato della verità, che paga sempre e sempre viene premiata. La verità come valore morale che guida azioni e decisioni dell'uomo e della donna e li affida ad un racconto semplice, pulito, lineare, di invidiabile trasparenza.
Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile e certamente realistico.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in molte successive occasioni per verificare la meravigliosa vitalità dell'86enne Clint Eastwood.