SUSPICIOUS RIVER

Valutazione
Discutibile, ambiguo
Tematica
Donna, Famiglia, Sessualità
Genere
Drammatico
Regia
Lynne Stopkewich
Durata
92'
Anno di uscita
2002
Nazionalità
Canada
Titolo Originale
Suspiciuos river
Distribuzione
Key Films
Soggetto e Sceneggiatura
Lynne Stopkewich tratto dal romanzo omonimo di Laura Kasischke
Musiche
Don MacDonald
Montaggio
Allan Lee

Orig.: Canada (2000) - Sogg.: tratto dal romanzo omonimo di Laura Kasischke - Scenegg.: Lynne Stopkewich - Fotogr.(Panoramica/a colori): Gregory Middleton - Mus.: Don MacDonald - Montagg.: Allan Lee - Dur.: 92' - Produz.: Michael Okulitch.

Interpreti e ruoli

Molly Parker (Leila Murray), Callum Keith Rennie (Gary Jensen), Mary Kate Welsh (la bambina), Joel Bissonnette (Rick Schmidt), Deanna Milligan (Millie), Sarah Jane Redmond (Bonnie), Norman Armour (Jack), Byron Lucas . (zio Andy)

Soggetto

Leila lavora alla reception di un modesto albergo di provincia. Insoddisfatta del proprio matrimonio e presa da una fase depressiva, decide di offrirsi ai clienti di passaggio al prezzo previsto per la camera. Quando arriva un certo Gary, Leila ne è colpita e l'incontro occasionale ha un seguito. Chris è manesco, la picchia, le dà altri soldi, le si chiede se accetta solo per questi ultimi. Un giorno al motel arriva la moglie di Gary. La situazione allora si complica. Leila prende i soldi guadagnati e scappa. Gary la insegue. Rob, un amico di Leila, la aiuta a fuggire. Lungo il fiume, Leila è salvata all'ultimo momento da Milly, sua compagna di lavoro al motel. Gary ora si rassegna e si allontana. Sulle acque Leila vede i cigni e dice che cercano la libertà.

Valutazione Pastorale

Tratto da un romanzo, il film si propone come il ritratto di un'America amara e grigia, persa nei paesini sconosciuti, nei motel dimenticati, nella solitudine dei territori di passaggio. Leila é, o vorrebbe essere, il prototipo di figure femminili che hanno smarrito l'obiettivo di un equilibrio sereno e cercano traguardi impossibili, e restano frustrate senza saperne bene il motivo. La regista canadese costruisce il diagramma di questo malessere in modo non sempre convincente. Difficoltà del vivere, ansia d'amore mancato nel costruire una famiglia, assenza di socialità si percepiscono e si evidenziano dalle pagine del racconto; ma sull'altro versante ci sono anche discontinuità, eccessi descrittivi, cadute in morbosità gratuite. Il profilo psicologico della protagonista diventa in più momenti debole e il racconto perde tensione. Diviso quindi tra aspetti positivi di apertura e di speranza e passaggi di dubbio gusto, il film, dal punto di vista pastorale, é da valutare come discutibile, e sicuramente ambiguo.
UTILIZZAZIONE: più che i programmazione ordinaria, il film si rivolge ad occasioni mirate, per il confronto con situazioni di disagio all'interno dell'"American way of life". Attenzione é da tenere per i minori in caso di passaggi televisivi.

Le altre valutazioni

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