Orig.: Stati Uniti (2001) - Sogg.: Paul Yurick e Kurt Voelker ispirato al film "Dolce novembre", 1969 - Scenegg.: Kurt Voelker - Fotogr.(Panoramica/a colori): Edward Lachman - Mus.: Christopher Young - Montagg.: Anne V.Coates - Dur.: 120' - Produz.: Erwin Stoff & Deborah Aal, Steven Reuther, Elliot Kastner.
Interpreti e ruoli
Charlize Theron (Sarah Deever), Keanu Reeves (Nelson Moss), Jason Isaacs, Greg Germann, Lauren Graham, Robert Joy
Soggetto
Nelson è completamente assorbito dal lavoro di pubblicitario: pensa ad ottenere nuovi incarichi, ad essere lautamente retribuito, a sbaragliare la concorrenza. Costretto a presentarsi all'esame per il rinnovo della patente, si rivolge a Sara, davanti a lui, che, scoperta a parlare, viene allontanata. La ragazza comincia ad inseguirlo, a casa e fuori; e infine Nelson si sente proporre l'offerta di andare a stare da lei a partire dal mese di novembre. Nelson naturalmente rifuta ma il modo con cui la ragazza motiva questa proposta lo incuriosisce. Giorni dopo la campagna inventata per un hamburger viene rifiutata, Nelson protesta e viene licenziato. Quando arriva a casa, vede che la sua ragazza lo sta abbandonando. Mentre tutto gli va male, l'invito di Sara gli appare come l'unica cosa positiva e accetta. Giorno dopo giorno, Sara gli fa scoprire dimensioni inedite, un modo nuovo di vedere la vita e le cose. Il mese va avanti, e tra i due nasce un deciso sentimento. Nelson va ad un colloquio di lavoro, ma alla fine rifiuta e torna da lei, promettendo di voler cambiare tutto. E' felice Nelson, ma Sara sta male e non può più a lungo nascondere la propria malattia, un linfoma allo stato avanzato. Dall'ospedale Nelson la riporta a casa, vuole rimanerle vicino, ma lei lo esorta ad andare via: vuole che la ricordi sorridente e che non la veda morire.
Valutazione Pastorale
Si tratta del remake di un film del 1969, e l'operazione è da inserire in quel filone del dramma sociale/sentimentale cui il cinema americano non ha mai del tutto rinunciato e che però in certi periodi torna con particolare frequenza: é recentissimo il similare "Autunno a New York". I contrasti sono così forti da essere stridenti: il cinismo professionale di Nelson scompare in breve tempo per diventare sentimento profuso a piene mani; l'allegria e l'entusiamo di Sara rimangono inconcludenti e tutto sommato estremamente superficiali fino alla rivelazione-ricatto della malattia. E' un meccanismo narrativo che porta alla saturazione degli eventi, che nega gli approfondimenti psicologici e quindi si abbandona ai clichè del più scontato melodramma. Per non scostarsi minimamente da quello che il pubblico si aspetta, si cade nel banale e nell'ovvio (con l'inevitabile coppia di gay-travestiti generosi e disponibili all'aiuto). Il risultato che si ottiene è quello di una storiella approssimativa e banale, che finirebbe lì, se non ci fosse da riflettere un po' di più sul modo con cui viene proposta e affrontata la morte. Sara respinge l'amore di Nelson, perché non vuole farsi veder morire, ma aggiunge che si rivedranno nell'eternità. Sprazzi di new age, e soprattutto il messaggio pessimistico che si debba dire di no all'amore in presenza di una malattia. Sara rimuove la morte ma anche quello che la può confortare. Tutto molto tipicamente americano ma, dal punto di vista pastorale, tutto da prendere con qualche distanza. Ribadito quindi che, nell'insieme, si tratta di un prodotto commerciale, il film é però da valutare come discutibile, e ambiguo per alcuni passaggi (tra cui il finale) non chiari e non sempre esemplari.
Utilizzazione
Sia pure con cautela, il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria. Da proporre in occasioni più ristrette, magari evidenziandone i passaggi più forzati. Attenzione per i minori in caso di visioni casalinghe.