Orig.: Stati Uniti (2002) - Sogg.: - Scenegg.: Heather McGowan, Niels Mueller - Fotogr.(Normale/a colori): Hubert Taczanowski - Mus.: Renaud Pion - Montagg.: Susan Littenberg - Dur.: 76' - Produz.: Dolly Hall, Alexis Alexanian, Gary Winick.
Interpreti e ruoli
Aaron Stanford (Oscar), Sigourney Weaver (Eve), bebe Neuwirth (Diane), John Ritter (Stanley), Robert Iler (Charlie), Peter Appel (Jimmy), Adam Lefevre (Phil), Alicia Van Couvering (Daphne), Kate Mara . (Miranda)
Soggetto
Tornato a New York dal liceo per il week-end del ringraziamento, il giovane Oscar, 15 anni, va a casa del padre Stanley, separato dalla madre francese e ora sposato con Eve. Appena la vede, Oscar ne è talmente colpito da pensare a lei in continuazione, immaginandola delusa del legame con il padre e quindi pronta ad una nuova avventura. Una sera Oscar beve un bicchiere di troppo e Diane, la migliore amica di Eve, lo porta via, lo conduce a casa propria, e i due passano la notte insieme. In seguito, a cena in un ristorante, Diane racconta di quello che é successo, con grande imbarazzo generale. Il giorno dopo Oscar é a casa quando Eve rientra. Si avvicina alla donna e la bacia rapidamente. Il mattino seguente Oscar riparte per il liceo.
Valutazione Pastorale
Oscar parla bene il francese, ama i classici, é appassionato di Voltaire, e mette gli occhi sulla matrigna quarantenne: una situazione adolescenziale, il ritratto di una infatuazione condotto tra comico e leggero ma con decise sterzate nel grottesco. Il racconto oscilla tra la indovinata descrizione di certo ambiente newyorchese snob e intellettuale, colto ma fatuo, e il tono un po' favolistico dell'immaginazione del ragazzino. Film piccolo, di durata contenuta (appena 76'), di basso budget, girato in punta di cinepresa alternando romanticherie e momenti meno esemplari. Soprattutto carente appare la descrizione del rapporto tra questo curioso quindicenne e il padre Stanley, quasi sempre assente. Qualche notazione azzeccata, qualche passaggio decisamente fragile: dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come discutibile, e caratterizzato da superficialità.
UTILIZZAZIONE: più che in programmazione ordinaria, il film può essere proposto in circostanze mirate, come ritratto newyorchese un po' minimalista e esempio di un cinema americano meno 'invadente'. Attenzione é da tenere per i minori in occasione di passaggi televisivi.