TALOS – L’ombra del faraone

Valutazione
Inconsistente, semplicistico
Tematica
Avventura
Genere
Avventuroso
Regia
Russell Mulcahy
Durata
119'
Anno di uscita
2004
Nazionalità
Gran Bretagna, Lussemburgo, Stati Uniti
Titolo Originale
Tale of the mummy
Distribuzione
Moviemax
Soggetto e Sceneggiatura
John Esposito, Russell Mulcahy Russell Mulcahy, Keith Williams
Musiche
Stefano Mainetti
Montaggio
Armen Minasian

Orig.: Stati Uniti/Lussemburgo/Gran Bretagna (1998) - Sogg.: Russell Mulcahy, Keith Williams - Scenegg.: John Esposito, Russell Mulcahy - Fotogr.(Panoramica/a colori): Gabriel Beristain - Mus.: Stefano Mainetti - Montagg.: Armen Minasian - Dur.: 119' - Produz.: The Carousel Pictures Company.

Interpreti e ruoli

Jason Scott Lee (Riley), Louise Lombard (Samantha Turkel), Sean Pertwee (Bradley Cortese), Lysette Anthony (Claire Mulrooney), Michael Lerner (prof. Marcus), Honor Blackman . (capitano Shea), Christopher Lee (sir Richard Turkel), Shelley Duvall (Edith Butros)

Soggetto

Circa mezzo secolo dopo, Samantha torna nell'Egitto meridionale, in quella sala sotterranea di una piramide dove nel 1948 persero la vita suo nonno Richard e tutta la spedizione. La maledizione di Talos, il faraone che non voleva essere disturbato, sembra proseguire. Tutti sono contagiati e i bendaggi trovati nella tomba vengono portati a Londra al Royal Museum. Prende il via però una serie di inspiegabili assassinii, con il dato comune del prelievo degli organi delle vittime. Il poliziotto Brad sostiene che si tratta della vendetta di Talos, ma la polizia invece sospetta di lui. Mentre Samantha teme per la propria vita, succede che lo spirito del faraone si reincarna proprio nel corpo di Brad. Così l'ombra di Talos continua ad agire indisturbata.

Valutazione Pastorale

L'Egitto, le piramidi, misteri del passato, pericoli ad ogni passo: tutto il repertorio legato a questo genere avventuroso viene recuperato e riproposto senza la minima preoccupazione di aggiungere qualche novità. La storia così scade ben presto nello stereotipo, il ritmo narrativo latita fino a scomparire, la suspence si annacqua fino all'ovvietà. Realizzazione modesta e film che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come inconsistente e semplicistico.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, tenendo presente però il suo limitato impatto anche sotto il profilo avventuroso e spettacolare.

Le altre valutazioni

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