TANGO

Valutazione
Accettabile, complesso ***
Tematica
Libertà, Mass-media, Politica-Società, Teatro
Genere
Allegorico
Regia
Carlos Saura
Durata
Anno di uscita
1998
Nazionalità
Argentina
Titolo Originale
Tango
Distribuzione
Istituto Luce

Orig. : Argentina (1998) - Sogg. : da un ' idea di Juan C. Codazzi - Scenegg. : Carlos Saura - Fotogr. (Scope / a colori) : Vittorio Storaro - Mus. : Lalo Schifrin - Montagg. : Julia Juaniz - Dur. : 112' - Produz. : Luis A. Scalella, Carlos L. Mentasti, Juan C. Codazzi.

Interpreti e ruoli

Miguel Angel Solà (Mario Suàrez), Cecilia Narova (Laura Fuentes), Mia Maestro (Elena Flores), Carlos Rivarola (Ernesto Landi), Juan Carlos Copes (Carlos Nebbia), Sandra Ballesteros (Maria Elman), Enrique Pinti (Sergio Liemman), Julio Bocca, Juan Luis Galiardo, Oscar Cardozo Ocampo, Ariel Casas, Ricardo Diaz Mourelle, Martin Seefeld, Johana Copes.

Soggetto

A Buenos Aires Mario Suarez, quarantenne regista di talento, é in grave crisi per l'abbandono della moglie e, per superare il difficile momento, decide di dedicarsi completamente alla realizzazione di un film sul tango. In un locale conosce Angelo Larroca, ricco ma non limpido uomo d'affari, che diventa uno dei finanziatori del film e gli chiede di fare un provino alla sua amante, la giovane Elena Flores. Incontrata Elena, Mario ne rimane affascinato, vuoe rivederla, sottrarla in qualche modo alla cattiva compagnia di Larroca. Dopo qualche incertezza, Elena si fa coinvolgere da Mario, per il quale da quel momento vita privata e memoria collettiva confluiscono sempre di più nello svolgimento dello spettacolo: gioia e dolore dei sentimenti da un lato, la storia dall'altro con le repressioni dei militari e l'arrivo di emigranti in Argentina. Durante la prova del balletto finale, un ballerino avvicina Elena e la accoltella. Mario è disperato, momenti di paura passano, prima che si sveli la finzione. Mario ed Elena si allontanano. In studio rimangono solo la m.d.p. e gli specchi intorno.

Valutazione Pastorale

Carlos Saura é un regista spagnolo attivo ormai da circa quaranta anni, segnalatosi in molte occasioni per l'acutezza e l'originalità delle storie realizzate. Qui arriva in Argentina e compone un film-affresco che ne conferma le doti di narratore robusto e sostanzioso, in grado di tenere in pugno una vicenda costruita sull'idea di un cinema totale, sintesi di tutte le altre arti: il tango, ossia la danza in primo piano, ma poi anche la musica, la poesia, il romanzo e, da ultimo, anche la pittura, rivisitata nella fascinosa fotografia di Vittorio Storaro. Immagini di grande suggestione dunque, a servizio di una storia d'amore, di gelosia e di altri sentimenti profondi: il tango come linguaggio e come possibilità di parlare d'altro, di fare memoria, di essere identità culturale e,insieme, di esprimere la possibilità di un'allegoria più ampia. Se il tango, nelle movenze e nelle cadenze, é sanguigno, passionale, con accenni non velati di morbosità, Saura è bravo a non farsi prendere la mano da questi aspetti più "facili", riducendone il minimo i richiami, a favore di atmosfere più sfumate. Film anche di ispirazione civile, che occhieggia al rapporto finzione-realtà e, dal punto di vista pastorale, da considerare positivo e complesso proprio per la sua ricchezza tematica ed espressiva. UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, sia pure con attenzione per la presenza dei minori. E' da utilizzare anche in seguito, e in occasioni mirate, per parlare di rapporti 'cinema-danza', 'cinema-musica', di identità culturale, di differenza tra vita vera e finzione.

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