TARTARUGHE DAL BECCO D’ASCIA

Valutazione
Accettabile-riserve, crudezze
Tematica
Famiglia - genitori figli, Male
Genere
Drammatico
Regia
Antonio Syxty
Durata
90'
Anno di uscita
2000
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Làntia Cinema & Audiovisivi
Soggetto e Sceneggiatura
Raul Montanari, Antonio Syxty Antonio Syxty
Musiche
Giancarlo Schiaffini
Montaggio
Ilaria Fraioli

Orig.: Italia (1999) - Sogg.: Antonio Syxty - Scenegg.: Raul Montanari, Antonio Syxty - Fotogr. (Panoramica/a colori): Mladen Matula - Mus.: Giancarlo Schiaffini - Montagg.: Ilaria Fraioli - Dur.: 90' - Produz.: Mino Bertoldo.

Interpreti e ruoli

Massimo Foschi (Udo), Raffaella Boscolo (Vera), Antonio Latella (Zlatan), Marco Foschi (Raphael), Alessandro Saletta (Anton), Giovanni Battaglia (Larsen padre), Elisabetta Faleni . (Larsen madre)

Soggetto

Ai giorni nostri, d'inverno, in una regione montuosa di confine spazzata dal freddo e dalla neve. Mentre giungono echi di una guerra vicina, un bambino viene trovato terrorizzato e semiassiderato da Rapahel, un giovane che vive con i genitori in una fattoria isolata. Nel delirio, il piccolo, figlio della famiglia che vive in una fattoria a pochi chilometri, parla di un misterioso 'straniero' e di una tragedia appena accaduta. L'incertezza, il dubbio, la paura scatenano le tensioni esistenti tra Raphael, il padre Udo, la mamma Vera, acuite dalla presenza di Zlatan, un soldato in fuga che lavora presso di loro in cambio di ospitalità. Viste inutili le liti e le congetture, i tre uomini decidono di affrontare il viaggio nel gelo alla volta dell'altra fattoria, per sapere finalmente la verità. Rimasta sola, Vera trova tra gli oggetti personali del lavorante una lettera del padre del bambino che mette in guardia dalla sete di vendetta di Zlatan. La donna si lancia in una corsa affannosa nella neve per salvare il marito e il figlio. Ma i tre sono già arrivati alla fattoria. Entrato, Udo vede uccisi i genitori del bambino. Zlatan spara ad Udo, ma a salve. Nel difendersi, Udo risponde e uccide Zlatan. Sopraggiunge anche Raphael, che uccide il padre. Vera ormai non può fare più niente, se non assistere alla lenta agonia del figlio ferito a morte.

Valutazione Pastorale

Si tratta del lungometraggio d'esordio di un regista proveniente dal teatro. Dice Syxty: "Ho scelto di girare tutto il film, anche gli interni, sulla Piana di Marcesina, sopra l'altopiano di Asiago, un luogo denominato l'Alaska d'Italia, dove le temperature estreme (-12°/-15°c),il paesaggio e le pochissime fattorie presenti sembravano adattarsi alla perfezione con quanto aveva immaginato lavorando alla sceneggiatura...". L'operazione é insolita e suggestiva. Pochi personaggi, una natura ostile, un enigma da svelare: intorno la paura, per il presente e soprattutto per il futuro, che rende ruvido il cuore e arida la mente. Una guerra sullo sfondo, lontana ma ossessiva, insistente, in agguato. Il male come sfogo, la sopravvivenza come istinto, la pietà come appiglio per potersi dire ancora esseri umani. Uno scenario senza tempo, come le passioni che il racconto descrive. Film forte, incisivo, istintivo, per niente compiaciuto. Dal punto di vista pastorale, é positiva la convincente rappresentazione di un microcosmo come sintesi di un dolore grande, primo passo forse verso l'espiazione e il perdono. Riserve per qualche passaggio meno controllato, e qualche crudezza soprattutto nella parte finale.
UTILIZZAZIONE: più che in programmazione ordinaria, il film si segnala per occasioni mirate, dove sia possibile evidenziarne i contenuti sul piano drammatico ed emotivo.

Le altre valutazioni

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