Orig.: Stati Uniti (1999) - Sogg.: tratto da "Tarzan delle scimmie" di Edgar Rice Borroughs - Scenegg.: Tab Murphy, Bob Tzudiker & Noni White - Fotogr.(Panoramica/a colori): /// - Mus.: Mark Mancina - Montagg.: Gregory Perler - Dur.: 90' - Produz.: Bonnie Arnold.
Soggetto
Un piccolo rimasto solo nei boschi viene cresciuto dalle scimmie e per loro prende il nome di Tarzan. Da grande diventa padrone della giungla, affronta in combattimento la tigre e vince. Un giorno sull'isola arrivano i cacciatori guidati da Clayton, con loro ci sono anche il prof. Porter e sua figlia Jane. La vicinanza di queste persone a poco a poco fa cambiare atteggiamento a Tarzan che così finisce suo malgrado per tradire la famiglia delle scimmie. La scimmia-madre allora gli mostra una foto in cornice: vi si vede lui bambino con il padre e la madre. A questo punto Tarzan indossa abiti da uomo e decide di salpare per Londra. Clayton però lo vuole tenere prigioniero come bottino di caccia. Tra le scimmie, Clayton e Tarzan si scatena un violento scontro. Il padre-scimmia muore ma Clayton é battuto. Jane é sulla nave, pronta per partire ma all'ultimo momento,il padre la incoraggia a rimanere, se veramente é innamorata. Jane scende e corre verso Tarzan.
Valutazione Pastorale
Il cartone animato della Walt Disney targato 1999 prende a prestito il personaggio creato da Edgar Rice Burroughs con il romanzo 'Tarzan delle scimmie'. E' interessante notare che quello di Tarzan é il secondo soggetto più filmato nella storia di Hollywood (superato solo da Dracula) e che questa é tuttavia la prima versione animata: a lungo desiderata anche dallo stesso Borroughs che già nel 1936 vedeva nell'animazione il mezzo per portare con più fedeltà il personaggio sullo schermo. Certo il tono é quello della favola e dell'avventura: un universo dai sapori fiabeschi dove si muovono figure sempre attuali e si agitano sentimenti sempre coinvolgenti. Magari il Tarzan di oggi ha tratti somatici un po' spigolosi, la dolce armonia espressiva degli animaletti di un tempo si é leggermente indurita. Ma del resto anche i ritmi sono cambiati: Tarzan si muove rapido e nervoso, deve accettare una dinamica diversa, quella imposta dall'estetica dei videogame. Insomma Tarzan siamo ancora tutti noi: selvaggi e autonomi ma legati al ricordo, agli affetti, alla socializzazione. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come positivo, semplice nello svolgimento, e da consigliare per famiglie.
UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e in seguito come proposta per ragazzi, sia in ottica scolastica sia ricreativa.