Orig.: Stati Uniti (2012) - Sogg.: Seth MacFarlane - Scenegg.: Seth MacFarlane, Alec Sulkin, Wellesley Wild - Fotogr.(Panoramica/a colori): Michael Barrett - Mus.: Walter Murrphy - Montagg.: Jeff Freeman - Dur.: 106' - Produz.: Scott Stuber, Seth MacFarlane, John Jacobs - VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI.
Interpreti e ruoli
Mark Wahlberg (John Bennet), Mila Kunis Joel McHale (Lori Collins), Giovanni Ribisi (Rex), Patrick Warburton (Donny), Jessica Barth (Guy), Matt Walsh (Tami Lynn), Aedin Mincks (Thomas), Bill Smitrovich (Robert), Tom Skerritt (Frank), Laura Vandervoort . (se stesso), Ginger Gonzaga (Tanya), Melissa Ordway Sam J. Jones (Gina), Ryan Reynolds (Michelle)
Soggetto
Da piccolo John, emarginato dai coetanei, riceve in regalo un orsacchiotto, lo chiama Ted, gli si affeziona e prega perchè possa acquistare la parola. La cosa avviene, e dal quel momento i due crescono insieme. Ora a 37 anni John vive con l'amata Lori ma in casa con loro c'è anche Ted, adulto, sboccato, greve, incontrollabile. John si lascia plagiare dalla presenza di Ted, fino a quando Lori, easaperata, non decide di andarsene. A quel punto Ted capisce il danno fatto e si attiva per far rinascere il rapporto. Ci riesce, e i due ragazzi finalmente convolano a nozze.
Valutazione Pastorale
Riassumere la trama vuol dire semplificare, anche troppo. Perchè il bello (anzi il brutto) del racconto è nelle parti inutili da riferire e che tuttavia vorrebbero rappresentare la 'novità'. Inutile girarci intorno: Ted è un orsacchiotto tanto carino nell'aspetto quanto insopportabile nei gesti, nelle parole, nei movimenti. Un diluvio di sconcezze sparato a raffica per inzeppare la storiella di volgarità spacciate per umorismo. Tutte le possibili occasioni di demenzialità erotiche sono utilizzate per creare finto imbarazzo e fasulla sorpresa: fino al finale buonista, trionfo dell'ipocrisia fatta cinema. Una produzione da dimenticare, per un film che, dal punto di vista pastorale, é da valutare come futile e segnato da volgarità.
Utilizzazione
Anche se la futilità ne è il tratto dominante (non c'è veramente niente di più), si suggerisce di evitare l'utilizzazione del film in programmazione ordinaria e in successive occasioni. Soprattutto è auspicabile non veicolare ai giovani una proposta così sguaiata che niente ha di comico o divertente.