TERKEL IN TROUBLE

Valutazione
crudezze, Discutibile, dibattiti
Tematica
Adolescenza, Amicizia, Famiglia - genitori figli
Genere
Grottesco
Regia
Kresten Vestbjerg Andersen, Stefan Fjeldmark, Thorbjorn Christoffersen
Durata
87'
Anno di uscita
2006
Nazionalità
Danimarca
Titolo Originale
Terkel I Knibe
Distribuzione
Moviemax
Soggetto e Sceneggiatura
Mette Heeno Anders Matthesen
Musiche
Bossy Bo
Montaggio
Martin Wichmann Andersen, Per Risager, Mikael R, Ryelund

Orig: Danimarca (2004) - Sogg.: Anders Matthesen - Scenegg.: Mette Heeno - Mus.: Bossy Bo - Montagg.: Martin Wichmann Andersen, Per Risager, Mikael R, Ryelund - Dur.: 87' - Produz.: Nordisk Film.

Interpreti e ruoli

Terkel (voce italiana: Simone D'Andrea), Saki (v.i.: Cesareo), Sten (v.i.: Rocco Tanica), Arne (v.i.: Elio delle Storie Tese), Beatrix (v.i.: Lella Costa), Leon (v.i.: Claudio Bisio), Zio Stewart (v.i.: Antonello Governale), Gunnar (v.i.: Lorenzo Scattorin), Doris . (v.i.: Benedetta Ponticelli)

Soggetto

L'adolescente Terkel, studente di prima media, subisce i continui soprusi di Sten e Saki, bulletti della scuola. A casa la mamma é sempre ansiosa, il papà la subisce in silenzio, lo zio è alcolizzato. Un giorno Doris, una compagna di classe, si butta dalla finestra, e la colpa é sua, perché ha voluto apparire come gli altri, cinico e cattivo. Terkel ora è in piena crisi e a casa nessuno lo conforta. Proverà a recuperare la sua vera personalità, rinunciando ai compromessi e alle imitazioni.

Valutazione Pastorale

Si tratta di un film d'animazione di produzione danese, niente affatto delicato o gentile. Gli studenti usano largamente linguaggio scurrile e espressioni pesanti, i loro atteggiamenti e quelli degli adulti sono improntati a disinteresse, assenza, egoismo come scelta di vita. Se il percorso è comunque quello della favola, siamo nel terreno del racconto 'nero', della satira al vetriolo, dell'apologo velenoso e pungente. Non sfugge infatti che Terkel rappresenta il prototipo del ragazzino palgiato e lasciato solo a se stesso, cattivo controvoglia ma in realtà puro e incapace di slealtà. C'è il mondo nordeuropeo delle fiabe a tinte forti dietro questo racconto amaro e disilluso. E c'è anche denuncia alla fine, e proprio contro quel versante peadogico che non aiuta la crescita dei ragazzini. Il linguaggio resta inevitabilmente provocatorio, quasi un grimaldello posto a guardia di possibili confusioni. Parlando di Terkel infatti ci si rivolge agli adulti e a quelle agenzie (famiglia, scuola...) che sono largamente impreparate ad affrontare i problemi della crescita. Offrendo dunque anche motivi di interesse, il film, dal punto di vista pastorale, é da valutare come discutibile, certo segnato da crudezze ma adatto per dibattiti.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, avendo cura di rivolgersi ad un pubblico adulto. Attenzione é pertanto da tenere per i minori in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS o DVD.

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