Sogg. e Scenegg.: Edward Tang, Fibe Ma - Fotogr.: (scope/a colori) Jingle Ma - Mus.: Jo Peter Robin-son - Montagg.: Peter Cheung, Michael Duthie - Dur.: 96' - Produz.: Bar-bie Tung
Interpreti e ruoli
Jackie Chan (Keung), Anita Mui (Elaine), Françoise Yip (Nancy), Bill Tung (Bill), Mark Akerstream (Tony), Garvin Cross (Angelo), Morgan Lati (Danny), Ailen Sit, Chan Man Ching, Fred Andrucci, Mark Antoniuk, Lauro Chartrand, Chris Franco, Lance Gibson, David Hooper
Soggetto
Il giovane Keung, poliziotto di Hong Kong giunto nel Bronx per le nozze dello zio Bill, per salvare la "limousine" appositamente noleggiata interrompe la gara di motocross, sui tetti delle automobili, allestita la vigilia del matrimonio da una gang che imperversa nel quartiere. Mentre lo zio si sposa e parte con la moglie di colore, dopo aver venduto il negozio alla cine-sina Elaine, costei utilizza come aiutante Keung che, dopo aver sgominato una parte della gang con la quale aveva lottato in precedenza, viene stretto in un vicolo e bersagliato da cocci di bottiglie. Keung si trascina sanguinante a casa di Danny, un ragazzo paraplegico la cui sorella, Nancy, che lo cura, è la "donna" di Tony, il capo della banda, il cui scherano Angelo assistendo a un rocambolesco scontro ha prelevato da un'automobile una valigia piena di diamanti, acquistati dal mafioso Tiger alla gang che li ha rubati. Tra la mafia che cerca Angelo e Keung braccato dalla gang che vuole eliminarlo avven-gono diversi scontri. Successivamente l'idillio tra Keung e Nancy viene interrotto dal rapimento da parte di Tiger della giovane e del fratello, nella cui carrozzella Angelo ha nascosto i diamanti. Keung tende al mafioso una trappola con l'ausilio della polizia, ma scoperto dai gangster deve scappare saltando da un ponte e facendo poi sci d'acqua senza sci attaccato ad un overcraft, che inseguito dalla polizia semina scompiglio. Dopo numerose peripezie Keung riesce a liberare gli ostaggi e a recuperare i diamanti.
Valutazione Pastorale
Jackie Chan, cascatore, attore e regista nonché com-positore, da tempo mette al servizio di una spettacolarità gradevolmente clownesca nelle scene d'azione una buona dose di autoironia, rifuggendo dal mito dell'uomo indistruttibile ed invincibile e circoscrivendo la violenza, anche la più efferata, in una cornice volutamente grottesca. Tutto insomma procede come in un balletto, a tratti mozzafiato, con spericolate scene d'azio-ne e con un'encomiabile parsimonia circa la volgarità e la grossolanità che solitamente si accoppiano con questo genere di pellicole. Le sequenze ripro-poste alla fine dal regista, per dimostrare sia l'autenticità delle scene più spettacolari che gli incidenti di percorso durante la lavorazione, servono ad esorcizzare la violenza.