THE BEST MAN

Valutazione
Discutibile, scabrosità
Tematica
Amicizia, Letteratura, Matrimonio - coppia, Sessualità
Genere
Commedia
Regia
Malcolm D. Lee
Durata
120'
Anno di uscita
2000
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
The best man
Distribuzione
United International Pictures
Musiche
Stanley Clarke
Montaggio
Cara Silverman

Orig.: Stati Uniti (1999) - Sogg. e scenegg.: Malcolm D.Lee - Fotogr.(Panoramica/a colori): Frank Prinzi - Mus.: Stanley Clarke - Montagg.: Cara Silverman - Dur.: 120' - Produz.: Spike Lee, Sam Kitt, Bill Carraro.

Interpreti e ruoli

Taye Diggs (Harper), Nia Long (Jordan), Morris Chestnut (Lance), Harold Perrineau (Murch), Terrence Howard (Quentin), Sanaa Lathan (Robin), Monica Calhoun (Mia), Melissa De Sousa . (Shelby), Victoria Dillard (Anita), Regina Hall (Candy)

Soggetto

Lance e Mia hanno deciso di sposarsi. Harper, scrittore poco impegnato e testimone di nozze, sta sulle spine, e non ha tutti i torti. Il suo nuovo romanzo erotico uscirà tra poco in libreria e quando i suoi amici lo leggeranno si renderanno conto di somigliare in maniera impressionante ai personaggi del libro. A peggiorare la situazione interviene Jordan, produttrice televisiva e damigella della sposa, che si è procurata una copia promozionale del libro per farla circolare tra gli amici. Harper allora va da Jordan e, dopo aver a lungoi parlato, i due hanno un intenso rapporto. La sera dell'addio al celibato tutti gli amici si riuniscono con Lance. Una parola tira l'altra, un po' si ride e si scherza, un po' si fa sul serio, sorgono contrasti e tensioni, e alla fine Lance dice che il matrimonio è annullato. Harper si rivede con Jordan, e i due litigano duramente. Il giorno dopo in città arriva Robin, fidanzata di Harper. Questi, in un ultimo tentativo, si inginocchia per convincere Lance a cambiare idea. Lance accetta, e il matrimonio si svolge. Harper pronuncia il discorso di rito. Jordan poi gli dice che Robin è la ragazza giusta per lui. Allora Harper, nel mezzo della sala, chiede a Robin di sposarlo. Lei dice di si, e tutti riprendono a ballare.

Valutazione Pastorale

Tutti i protagonisti sono di colore, e in cabina di produzione c'è la presenza, come sempre 'forte', di Spike Lee. E così l'intenzione é duplice: da un lato la ricerca di modelli positivi da offrire alla comunità afroamericana; dall'altro raccontare una storia universale che parla di un gruppo di giovani uomini e donne, del loro cammino verso la maturità e di come imparano ad accettarla. Si può dire che questo cammino è presente. Certo non é chiaro da subito, e i momenti 'arrabbiati', anche brutali, fatti di parole e gesti scoperti, potrebbero indurre a qualche spiazzamento. Ma gli argomenti sono seri e sono affrontati da giovani alla ricerca, si direbbe, di echi antichi: una nostalgia per valori quali il perdono, l'amicizia, l'autenticità. Dopo una parte iniziale preparatoria, il racconto vira sui toni agrodolci: posizione sociale dei personaggi medio-alta; ironia sul ruolo dello scrittore; incapacità di tenere i segreti e bisogno di dire la verità. Lo scrittore diventa il capro espiatorio, l'intellettuale si inginocchia e vuole salvarsi, magari confusamente. Se è vero che restano interrogativi di fondo sulla sincerità del discorso morale, si può altrettanto dire che il film scava dentro argomenti forti con angolazioni forti, e non per colpire allo stomaco gratuitamente ma per andare meglio alla radice delle inquietudini e dei malesseri contenporanei. Film ambivalente dunque , ma da non mandare sprecato. Dal punto di vista pastorale, è da valutare come discutibile, certo evidenziando le frequenti scabrosità più verbali che visive.
UTILIZZAZIONE: più che in programmazione ordinaria, il film si segnala per proiezioni mirate, per affrontare temi attuali con prospettive nuove da parte di un pubblico adulto e maturo. Attenzione per i minori in caso di passaggi televisivi.

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