Orig.: Giappone (2003) - Sogg.: tratto dal romanzo di Yasushi Akomoto - Scenegg.: Miwako Daira - Fotogr.(Panoramica/a colori): Hideo Yamamoto - Mus.: Koji Endo - Montagg.: Yasushi Shimamura - Dur.: 112' - Produz.: Naoki Sato, Yoichi Arishige, Fumio Inoue.
Interpreti e ruoli
Kou Shibasaki (Yumi Nakamura), Shinichi Tsutsumi (Hiroshi Yamashita), Kazue Fukiishi . (Natsumi Konishi)
Soggetto
Yoko, studentessa in un college giapponese, ascolta sul proprio cellulare una 'chiamata persa': incredula, vede che la telefonata viene dal suo stesso apparecchio, la voce é la sua, alla fine c'é un urlo tremendo e il messaggio é postdatato di tre giorni. Con spaventosa precisione, tre giorni dopo a quell'ora Yoko muore, cadendo da un ponte ferroviario. Passa poco tempo e Kenji, un altro studente del gruppo, è coinvolto in un identica situazione: nel giorno della telefonata, muore con quel grido terribile. Avendo ogni studente in memoria sul proprio i cellulari degli altri, quando è colpita dalla stessa chiamata Natsumi capisce che toccherà a lei. Terrorizzata, accetta di partecipare ad una trasmissione televisiva durante la quale, all'ora stabilita, verrà sottoposta ad esorcismo in diretta. Yumi, sua amica, vuole capire il motivo di questi fatti e si avvicina a Hiroshi, che anni prima ha perso una sorella in simili circostanze. Anche Natsumi muore in maniera orribile nello studio televisivo. Yumi e Hiroshi trovano qualche spiraglio nella presenza di una rara malattia, in base alla quale una mamma infierisce sui figli piccoli sani per poter dimostrare la bravura nel curarli. Anche Yumi da bambina era stata picchiata dalla mamma. Inconsciamente ora era alla ricerca di vendette. Yumi accoltella Hiroshi, poi va a trovarlo in ospedale. Gli sorride, ma ha il coltello dietro le spalle.
Valutazione Pastorale
Si tratta di un modesto prodotto medio giapponese da inserire in quel genere misto dove il thriller si incontra con il paranormale e con accenni di horror. Mentre da un lato si conferma che il telefono e il cellulare sono i nuovi terreni prediletti del giallo nelle sue varie accezioni (vedi anche il recente "Phone"), dall'altro cresce la necessità di un maggior rigore per dare credibilità (sia pure di fiction) al racconto proposto. Si può dire dunque che la regia é di buon livello, azzeccata nella costruzione degli spazio interni ed esterni, ma che poggia su un copione ibrido e inconcludente. L'attesa per la soluzione dell'enigma é destinata a restare fino ad un finale che non conclude niente, dando l'impressione di una mancanza di chiarezze di idee. Difficile, e forse inutile, andare alla ricerca di buoni e cattivi, di colpevoli e innocenti, di qualche tipo di messaggio. Si resta solo nel generico degli effetti speciali. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come inconsistente, anche se segnato da alcune crudezze.
UTILIZZAZIONE: é da utilizzare in programmazione ordinaria solo per un pubblico adulto e, meglio, per chi gradisce il 'genere'. Attenzione per i minori è da tenere anche in vista di passaggi televisivi e di uso di VHS e DVD.