Orig.: Stati Uniti (2004) - Sogg. e scenegg.: Omar Naim - Fotogr.(Scope/a colori): Tak Fujimoto - Mus.: Brian Tyler - Montagg.: Dede Allen, Robert Brakey - Dur.: 105' - Produz.: Lions Gate Films, Final Cut Productions.
Interpreti e ruoli
Robin Williams (Alan Hakman), Mira Sorvino (Delila), Jim Caviezel (Fletcher), Mimi Kuzyk (Thelma), Thom Bishops (Hasan), Brendan Fletcher . (Michael), Stephanie Romanov (Jennifer Bannister), Genevieve Buechner (Isabel Bannister), Vincent Gale (Simon), Leanne Adachi . (Nathalie)
Soggetto
La Zoe Tech è una società di tecnologia che ha creato un impianto in grado di registrare l'intera vita di una persona. Dopo la morte, tutte le riprese relative all'esistenza dell'individuo vengono montate in una cosiddetta "Rememory", ossia un filmato messo insieme da un'apposita persona e in grado di essere mostrato fin dal giorno della cerimonia commemorativa. Alan Hackman di mestiere fa il 'montatore', ed è tra i più richiesti anche per la sua abilità nel lavorare sulle immagini, ritoccando la vita dei 'clienti'. Mentre, su incarico della vedova, si sta occupando del montaggio della vita di Charles Bannister (già funzonario della Zoe Tech), scopre immagini che lo riguardano perchè rimandano ad un episodio tragico della sua infanzia dal quale non riesce a liberarsi. Convinto di aver provocato la morte di un suo amichetto di giochi, Alan lo rivede da grande e cerca allora di capire cosa sia successo veramente quel giorno. Alan però va troppo avanti nella manipolazione del materiale. Inseguito e minacciato da un killer, Alan scavalca i compiti attribuitigli, e così facendo resta vittima di un regolamento di conti.
Valutazione Pastorale
Il punto di partenza era stimolante. La registrazione delle vite degli individui riprese da loro stessi è un 'incipit' tipicamente da fantascienza, già usato in altri racconti e film e coinvolgente proprio per quei margini di realismo che tutto sommato possiede. La realizzazione delle situazioni proposte dal copione sembra infatti più vicina di quanto possa apparire. Da qui allora discendono due ragionamenti paralleli, ossia destinati a non incontrarsi. Quello relativo alla realizzazione: in effetti quest'opera prima del giovane Naim è un po' arzigogolata, pasticciata, frenata da qualche incongruenza e calo di tensione. C'è poi il ragionamento relativo alle tematiche proposte: qui emerge una denuncia di carattere etico, si parla sia della strumentalizzazione della vita sia della mercificazione della morte, il tutto nell'ambito dell'uso o dell'abuso della possibilità di creare immagini. Messi insieme questi due aspetti, il film, dal punto di vista pastorale, é da valutare come accettabile e nell'insieme complesso.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria con attenzione per la presenza dei più piccoli. Stessa cura è da tenere in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.