THE LOOK OF SILENCE

Valutazione
Consigliabile, Problematico, dibattiti *
Tematica
Famiglia - fratelli sorelle, Mass-media, Politica-Società, Potere, Storia
Genere
Drammatico
Regia
Joshua Oppenheimer (coregia: Anonymous)
Durata
98'
Anno di uscita
2014
Nazionalità
Danimarca, Finlandia, Gran Bretagna, Indonesia, Norvegia
Titolo Originale
The look of silence
Distribuzione
I wonder pictures
Musiche
brani vari di musica tradizionale
Montaggio
Niels Pagh Andersen

Orig.: Danimarca/Finlandia/Indonesia/Norvegia/Gran Bretagna (2014) - Sogg. e scenegg.: Josua Oppenheimer - Fotogr.(Panoramica/a colori): Lars Skree - Mus.: brani vari di musica tradizionale - Montagg.: Niels Pagh Andersen - Dur.: 98' - Produz.: Signe Birge Sorensen per Final Cut For Real APS.

Interpreti e ruoli

Adi Rukun . (se stesso)

Soggetto

In Indonesia tra il 1965 e il 1966 il generale Suharto prende il poter è dà il via ad una sanguinosa epurazione interna. Con la ocmplicità dell'esercito, gruppi paramilitari arrestano e massacrano oltre un milione di persone tra comunisti minoranze etniche e oppositori politici. Tra quelle vittime c'era anche il fratello di Adi, ucciso nell'eccidio del Silk River. Oggi, utilizzando il lavoro di ripresa realizzato durante il genocidio, Adi vuole ricostruire la tragica fine del fratello. In quanto oculista, Adi gira per foreste e villaggi, effettua visite di controllo agli anziani e ne approfitta per farli parlare dei fatti di quasi mezzo secolo prima.

Valutazione Pastorale

Già con l'opera prima, "The act of killing" (2012), l'americano Oppenheimer si era occupato del genocidio indonesiano in modo incisivo e dirompente. Questo secondo titolo è il risultato di un ulteriore, lungo viaggio nelle zone indonesiane alla ricerca di nuova materia per saperne di più circa fatti che tutti da quelle parti cercano di tenere nascosti. Si tratta di documento, perchè scava nella realtà, cercando di evidenziarne il vero, ma qui il copione dell'autore si arricchisce di una parte narrativa che fa crescere orrore, dolore, rabbia. Adi infatti visita i pazienti, non di rado molto anziani, e li aiuta a migliorare la propria vista. Tentativi talvolta a vuoto, ma il doppio 'sguardo' lascia segni indelebili. E' finito il tempo delle menzogne. Il cinema può aiutare ad aprire spazi nelle storia più buia, a rendere visibile ciò che non vogliamo vedere. Nobile operazione questa del l'autiore americano,in concorso a Venezia 71 giustamente premiata con il Gran Premio della Giuria. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come avvio ad una riflessione sul lucido taglio narrativo impresso da Oppemehimer alle immagini. Attenzione è da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri supporti tecnici.

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