Orig.: Stati Uniti (1999) - Sogg. e scenegg.: Myles Connell - Fotogr.(Normale/a colori): Teodoro Maniaci - Mus.: Kurt Hoffmann - Montagg.: Andy Keir - Dur.: 89' - Produz.: John Lyons, Tim Perell.
Interpreti e ruoli
Christopher Walken (Vic Kelly), Peter McDonald (Michael), Cyndi Lauper (Sally), Vera Farmiga (Miriam), Donald Logue (Pat), Jose Zuniga (Jesus), Chuck Cooper.
Soggetto
Vic, ex scassinatore, ha deciso di lasciarsi alle spalle il passato ed ora fa il meccanico e vive con la figlia Miriam e la compagna Sally. I debiti tuttavia lo incalzano e così Michael, un cugino arrivato dall'Irlanda per conoscere quello che ritiene un potente boss, ha buon gioco nel convincerlo a tentare un ultimo colpo che potrebbe assicurargli il futuro. Nella banda Michael chiama anche Pat e Jesus, due ragazzi sbandati della periferia. Mentre fanno le prove della cassaforte da scassinare, Miriam viene a sapere del piano e dice a Michael che in realtà lui e Vic non sono parenti. Arriva la notte della rapina. Vic apre la cassaforte ma poi vi resta chiuso dentro. Michael scappa con i soldi. Vic viene arrestato, poi rilasciato ma riceve lo sfratto dal padrone di casa. Dopo un po' Michael torna indietro, si divide il bottino, e in breve tempo viene inaugurato un nuovo bar. La polizia arresta di nuovo Vic, ma poi lo rilascia perchè non c'é denuncia. E Vic torna al bar.
Valutazione Pastorale
L'America minore, quella delle periferie profonde e degli orizzonti limitati, è forse la protagonista principale del racconto: dentro questo orizzonte infatti si snoda la vicenda di Vic, tipico esempio del 'loser', del perdente rimasto fuori dal sogno americano. Vic è uno che ha poco di cui rallegrarsi. Il miraggio di un colpo grosso è l'ultima occasione per essere, almeno una volta, vincente. In parte va bene, in parte va male, ma per Vic la vita non cambia poi molto. E non cambia, si dice in conclusione, per tutti coloro che sono destinati a vivere ai margini. L'esordiente regista getta uno sguardo bonario e compassionevole su un gruppo di poveracci, sulla modestia della loro vita quotidiana, su quella zona grigia dell'esistenza nella quale si resta inesorabilmente imprigionati. Gli ideali del denaro, del colpo di fortuna, del successo calano su una umanità minore, destinata a non cambiare pelle. Accenni di 'noir' si inseriscono in una trama per qualche verso esile e segnata da alcuni stereotipi. Convince comunque il ritratto sincero di persone 'ultime' nella scala sociale e bisognose di un aiuto che non trovano in alcuna parte. Dal punto di vista pastorale il film é da valutare come accettabile con riserve per qualche passaggio meno risolto, e nell'insieme, come detto, realistico.
UTILIZZAZIONE: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, e da recuperare come titolo interessante sul tema "America minore". Qualche attenzione per i minori in caso di passaggi televisivi.