THE PEACEKEEPER – IL PACIFICATORE

Valutazione
Futile, crudezze
Tematica
Genere
Avventuroso
Regia
Frederic Forestier
Durata
98'
Anno di uscita
1997
Nazionalità
Canada
Titolo Originale
THE PEACEKEEPER
Distribuzione
Lion Pictures
Soggetto e Sceneggiatura
James H.Stewart, Robert GeoffrionJames H.Stewart, Robert Geoffrion
Musiche
Francois Forestier
Montaggio
Yves Langlois

Sogg e Scenegg.: James H.Stewart, Robert Geoffrion - Fotogr.: (Normale/a colori) John Berrie -Mus.: Francois Forestier - Montagg.: Yves Langlois - Dur.: 98' - Produz.: Filmline International Inc

Interpreti e ruoli

Dolph Lundgren (Frank Cross), Michael Sarrazin (Douglas Murphy), Montel Williams (tenente colonello Northrop), Roy Scheider (pre-sidente degli Stati Uniti), Christopher Heyerdahl (Hettinger), Allen Altam (Mc Garry), Martin Neufeld (Decker), Monika Schnarre (Jane), Tim Post, Carl Alacchi, Chip Chiupka, Roc La Fortune.

Soggetto

Frank Cross, maggiore dell’esercito americano, riceve l’incarico di sorvegliare, anche a costo della vita, la valigetta del Presidente USA dove sono contenuti il codice e i bottoni che controllano il lancio dei missili nucleari. C’è però in agguato un gruppo di mercenari, guidati dall’ex-marine Douglas Murphy, che decide di impossessarsi della valigetta per poi ricattare il presidente con la minaccia di un disastro nucleare. Il bersaglio scelto è Washington, contro cui viene indirizzato un missile. Contro il maggiore Cross si scatena allora una vera e propria caccia senza esclusione di colpi. Alla fine entra in campo in prima persona il Presidente, che cerca di far rece-dere Douglas dal folle proposito. Ma Cross mette in atto un intervento che si rivela quello decisivo. Colpito durante un conflitto a fuoco, l’ex-marine ora terrorista muore, Cross si impossessa della valigetta e all’ultimo momento sventa la minaccia su Washington. Ma, passato il pericolo, pensa di non con-segnare più la valigetta al Presidente, per evitare ulteriori rischi nucleari.

Valutazione Pastorale

si tratta di un film avventuroso, riciclato sull’esem-pio di altri centinaia dello stesso genere. Un gruppo di terroristi, un rischio gravissimo per il Paese, la salvezza che arriva quando tutto sembra perduto: racconto quanto mai prevedibile con l’aggiunta di una generica e superficiale denuncia del terrorismo nucleare. Anche gli aspetti spettacolari rimangono sottotono, e i soliti effetti speciali producono solo qualche crudezza di trop-po. Per il resto, dal punto di vista pastorale, domina un senso di generale futi-lità.
Utilizzazione: il film è talmente modesto, da farsi sicuramente poco consi-gliare per qualunque tipo di utilizzazione. Forse lo potranno ricordare solo gli appassionati di quel sottogenere che potrebbe essere definito “il Presiden-te USA in difficoltà”.

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