THE RING

Valutazione
Inconsistente, superficialità
Tematica
Cinema nel cinema
Genere
Horror
Regia
Gore Verbinski
Durata
115'
Anno di uscita
2003
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
The ring
Distribuzione
United International Pictures
Soggetto e Sceneggiatura
Ehren Kruger tratto dal romanzo "Ringu" di Koji Suzuki e dal film omonimo di Hideo Nakata
Musiche
Hans Zimmer
Montaggio
Craig Wood

Orig.: Stati Uniti (2002) - Sogg.: tratto dal romanzo "Ringu" di Koji Suzuki e dal film omonimo di Hideo Nakata (1998) - Scenegg.: Ehren Kruger - Fotogr.(Panoramica/a colori): Bojan Bazelli - Mus.: Hans Zimmer - Montagg.: Craig Wood - Dur.: 115'- Produz.: Laurie McDonald, Walter F.Parkes.

Interpreti e ruoli

Naomi Watts (Rachel Keller), Martin Henderson (Noah), Brian Cox (Richard Morgan), David Dorfman (Aidan Keller), Daveigh Chase (Samara Morgan), Jane Alexander (dott.ssa Grasnik), Lindsay Frost (Ruth Embry), Amber Tamblyn (Katie Embry), Shannon Cochran . (Anna Morgan)

Soggetto

Due amiche ripetono tra di loro una leggenda che circola in città da qualche tempo: esiste una videocassetta che entro sette giorni procura la morte a chi ha appena finito di vederla. Quando una delle due in effetti muore in seguito alla visione, la zia, la giornalista Rachel, cerca di saperne di più sulla vicenda. Scopre allora che giorni prima la cassetta era stata vista in uno chalet dalla nipote e da altri amici, anche questi tutti morti. Trovata la cassetta, Rachel la guarda, resta scioccata dalle immagini e subito dopo una telefonata le annuncia la morte dopo una settimana. Impaurita ma decisa ad andare avanti, Rachel capisce che è necessario risalire alle origini di quelle immagini: dove sono state ritratte, che significato hanno. Ad aiutarla arriva Noah, ex marito e padre del piccolo Adam che vive con la madre. Le ricerche vanno avanti tra vari colpi di scena e portano i due su un'isola dove vive l'anziano Richard e dove si è consumato il tragico destino di Samara, una donna un tempo ricoverata in un'ospedale psichiatrico e che aveva tenuto segregata la figlia piccola. Quando il mosaico sembra ricostruito, entra in scena Aidan, che a sua volta ha visto la cassetta. Ora é lui a gestire il 'gioco'. Rachel precipita in un pozzo e si chiede angosciata perché.

Valutazione Pastorale

Detto che si tratta del rifacimento di un recente film giapponese e che gli ingredienti tipici del genere 'horror' sono profusi in modo abbondante con sapienti atmosfere da incubo, resta però in sospeso l'interrogativo centrale: qual'é il senso dell'operazione? Cosa dobbiamo ricavare dall'accumulo di varie paure del racconto? La parte finale, eccessiva e debordante, fa perdere di vista quella misura che poteva servire a ricollegare i fatti accaduti in predecenza. Così si perde anche la possibilità di accostarsi a qualche lettura simbolica, a qualche riferimento un po' più preciso. Cosa resta? L'idea che fantasmi e presenza della morte sono dovuti alla mancanza d'amore? o che l'immagine ci uccide anche quando non ce ne accorgiamo? o che magia nera e follia arrivano quando non si da spazio alla sepoltura come atto di pietà per il morto? La confusione domina in un impasto arzigogolato di fronte al quale alla fine sembra più giusto non lasciarsi andare ad inseguire chissà quali significati che non esistono. A prevalere è un esercizio di forma (anche questo mal riuscito) molto fine a se stesso. Per questo, dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come inconsistente, e nell'insieme segnato da molta superficialità.
UTILIZZAZIONE: per quanto detto sopra, l'utilizzazione in programmazione ordinaria é possibile con l'accortezza comunque di riservarla ad un pubblico adulto e non impressionabile. Da riservare meglio ad appassionati (ci sono!) di questo 'genere'. Molta attenzione per i minori in caso di passaggi televisivi.

Le altre valutazioni

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