THE WEEKEND

Valutazione
Inaccettabile, negativo
Tematica
Aids, Famiglia, Omosessualità
Genere
Commedia
Regia
Brian Skeet
Durata
105'
Anno di uscita
1999
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
The weekend
Distribuzione
Medusa Film
Soggetto e Sceneggiatura
tratto da un racconto di Peter Cameron
Musiche
Don Jones, Sarah Class
Montaggio
Chris Wyatt

Orig.: Stati Uniti (1999) - Sogg.: tratto da un racconto di Peter Cameron - Scenegg.:Brian Skeet - Fotogr.(Panoramica/a colori): Ron Fortunato - Mus.: Don Jones, Sarah Class - Montagg.: Chris Wyatt - Dur.: 105' - Produz.: Richard Turner, Jan Benson.

Interpreti e ruoli

Gena Rowlands (Laura Ponti), Brooke Shields (Nina), Deborah Karin Unger (Marion), D.B.Sweeney (Toni), David Conrad (Lyle), James Duval (Robert), Jared Harris

Soggetto

Un paesino di campagna del Connecticut. E' l'anniversario della morte di Toni. Lyle e Robert, che stanno insieme, arrivano a casa di John, sposato con Marion. Insieme, in lunghi flashback, ricostruiscono momenti della vita di Toni, al quale tutti, chi più chi meno, erano legati. Toni un giorno annunciò di essere sieropositivo ma di voler continuare la vita di sempre. Nina arriva a casa della madre Laura insieme a Thierry, un francese che è sposato. John va a prendere Nina e la madre, tutti sono a cena insieme, ma l'atmosfera é ben presto tesa. Quando qualcuno comincia ad alzarsi, Nina va a cercare John, e i due si baciano. Intanto Lyle e Robert litigano, Robert va via e finisce sotto la macchina di Laura. Si riprende, va alla stazione e parte. Il giorno dopo anche Lyle riprende il treno per la città. Marion alla stazione lo saluta.

Valutazione Pastorale

Vorrebbe essere una commedia delicata e introspettiva sulle difficoltà di mantenere equilibrati i rapporti familiari e sentimentali. In realtà, sullo sfondo di ambienti sicuramente suggestivi, si snoda un racconto via via più stucchevole e irritante: il tono é sempre artificioso, i dialoghi, sentenziosi, sono ammantati di una patina fin troppo accattivante. Ne deriva un quadro d'insieme che suona falso, dove tutti gli affetti sono fasulli, dove i rapporti interpersonali si svolgono all'insegna del livellamento, dell'appiattimento, del grado zero di qualunque reazione emotiva. Ogni tipo di relazione va bene, e tutte le situazioni sono ammantate da lirismo e buonismo insulsi. Dal punto di vista pastorale, il film é artefatto, avvilente e da respingere , inaccettabile nello svolgimento, e certamente negativo.
UTILIZZAZIONE: non si vedono possibili utilizzazioni né in programmazione ordinaria né in altre occasioni.

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