Orig.: Stati Uniti (2013) - Sogg.: tratto dal libro autobiografico "Il lupo di Wall Stret" di Jordan Belfort - Scenegg.: Terence Winter - Fotogr.(Scope/a colori): Rodrigo Prieto - Mus.: Howard Shore - Montagg.: Thelma Schoonmaker - Dur.: 180' - Produz.: Martin Scorsese, Leonardo Di Caprio, Riza Aziz, Joey McFarland, Emma Tillinger Koskoff - VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI.
Interpreti e ruoli
Leonardo Di Caprio (Jordan Belfort), Jonah Hill (Donnie Azoff), Margot Robbie . (Naomi Lapaglia), Matthew McConaughey (Mark Hanna), Kyle Chandler (Greg Coleman), Rob Reiner (Max Belfort), Jon Bernthal (Brad), Jon Favreau (Manny Riskin), Jean Dujardin (Jean Jacques Saurel), Joanna Lumley (zia Emma), Cristin Milioti (Teresa Petrillo), Christine Ebersole (Leah Belfort)
Soggetto
Tra gli anni Ottanta e i Novanta, Jordan Belfort, broker di New York, accumula una fortuna enorme, truffando milioni di ingenui investitori. Il suo potere arriva al punto di riuscire a manipolare i mercati e le borse, e di maneggiare una ricchezza enorme, fonte di potere e dominio. Quando le autorità fiscali e l'FBI cominciano a muoversi, le cose sono destinate a cambiare.
Valutazione Pastorale
Il contrasto è nelle premesse e nella realizzazione. Da un lato la verità del personaggio (realmente esistente), dall'altro le immagini che lo raccontano: un uomo come forse in America ce ne sono tanti; una vita che li riassume tutti: una sorta di polveriera in continua ebollizione; la cronaca dettagliata di una follia senza confini; la ricerca ossessiva del guadagno come simbolo del proprio esistere. L'immediato passaggio dal denaro al piacere comprato a ruota libera, in modo frenetico e compulsivo. La costruzione di se stesso come maschera parossistica dedita al consumo di donne, droga, orge ad ogni costo. L'esagerazione come stile di vita al di sopra di ogni schema. Anche per Jordan il divertimento arriva al capolinea ma, a differenza di Jack La Motta che si chiudeva nel pianto, qui la sensazione è che l'uomo sia tutt'altro che rassegnato. Ritratto del capitalismo come malattia sociale, dei soldi come follia endemica, di un edonismo fine a se stesso, il film poggia su una regia di Scorsese più 'mostruosa' che coerente, supportata da un Di Caprio incontenibile, tra pazzia e idolatria personalizzata. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso e segnato da non poche scabrosità.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria con l'attenzione e il rispetto dovuto a quelle fasce di pubblico che potrebbero sopportare meno alcuni eccessi visivi. Molta cautela è da tenere (c'è il divieto ai 14 anni) anche per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi e di uso di dvd e di altri supporti tecnici.