Orig.: Stati Uniti (2003) - Sogg. e scenegg.: Catherine Hardwick, Nikki Reed - Fotogr.(Panoramica/a colori): Elliot Davis - Mus.: Mark Mothersbaugh - Montagg.: Nancy Richardson - Dur.: 100' - Produz.: Jeffrey Levy Hinte, Michael London.
Interpreti e ruoli
Holly Hunter (Melanie Freeland), Evan Rachel Wood (Tracy Freeland), Nikki Reed (Evie Zamora), Jeremy Sisto (Brady), Brady Corbet (Mason Freeland), Deborah Kara Unger (Brooke), Kip Pardue (Luke), Sarah Clarke (Birdie), Vanessa Anne Hudgens . (Noel)
Soggetto
Nella California di oggi, a scuola, la tredicenne Tracy conosce la coetanea Evie Zamora che sa come farsi ammirare e attirare l'attenzione di tanti ragazzi. Tracy diventa amica di Evie e ben presto la segue nel corso della giornata. Con lei va a fare shopping (e ruba i soldi che servono per comprare il meglio), come lei si veste, si trucca, cerca appuntamenti. A casa Melanie, la mamma di Tracy, dopo la separazione dal marito, ha un nuovo compagno, un ex drogato che, uscito dal carcere, ora va a vivere con loro. Tracy supplica la mamma di non farlo entrare, ma Melanie non cambia idea. Così tra madre e figlia i litigi sono sempre più forti e duri, con l'inserimento anche del fratello più piccolo. Tracy ormai va avanti, e così si fa alcuni piercing, gioca a picchiarsi, quando è sola si chiude nel bagno e si procura qualche taglio al polso e sul braccio. Dopo esperienze con ragazzi più grandi e passaggi di droga, Tracy non può più sottrarsi ad un nuovo scontro con la mamma. Evie, che ha rivelato tutto, viene fatta allontanare e l'amicizia tra le due ragazze finisce bruscamente. Ora Melanie cerca di far sfogare la figlia e di recuperare con lei un rapporto di reciproca comprensione.
Valutazione Pastorale
Bisogna ripetere, per questo film, quanto già detto in altre occasioni e che tuttavia non è mai superfluo ricordare: tutti i problemi che propone il copione (scritto, va sottolineato, da Nikki Reed, la ragazza che impersona Evie, sulla base di proprie esperienze realmente vissute) sono da tenere presenti, esistono, chiedono attenzione. Vale a dire che una prospettiva di confronto con la delicata fascia dei/delle tredicenni in un'ottica educativa/pastorale non si nasconde certo di fronte ad argomenti dolorosi e a situazioni difficili: in primo luogo la constatazione che la separazione dei genitori è tra le prime cause del disorientamento negli anni della crescita e della maturazione individuale. Ma qui, va aggiunto, si ferma il contributo che il film offre: perchè per il resto la misura di una coerente esposizione dei fatti viene trascurata a vantaggio di un accumulo di episodi che finiscono per far pendere la bilancia dalla parte del superfluo, del 'sopra le righe', con qualche frequente scivolata in sequenze facilmente pruriginose, solo commerciali perchè reiterate, gridate, troppo 'programmatiche'. La descrizione di un mondo (di una società) solo orizzontale e privo di accenni di trascendenza si arena quando la soluzione finale del recuperato rapporto madre/figlia appare frettolosa e un po' di comodo. La denuncia, se c'era, viene scavalcata dall'intenzione di non rinunciare a fare spettacolo su argomenti fin troppo grossi e centrali nella vita di oggi. Per questo dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come inaccettabile, e scabroso in molti passaggi.
UTILIZZAZIONE: é da evitare in programmazione ordinaria. Molta attenzione e molta preparazione (supporti di contorno, introduzione, dibattiti) sono necessari per eventuali proposte del film in ambiti mirati e per fini di riflessione. Attenzione é poi anche da tenere per un pubblico non preparato anche di minori in occasione di passaggi televisivi, e di utilizzo di VHS e DVD.