Orig.: Gran Bretagna/Italia (2005) - Sogg. e scenegg.: Ermanno Olmi, Abbas Kiarostami, Paul Laverty - Fotogr.(Panoramica/a colori): Fabio Olmi, Mahmoud Kalari, Chris Menges - Mus.: George Fenton - Montagg.: Giovanni Ziberna, Babak Karimi, Jonathan Morris - Dur.: 105' - Produz.: Carlo Cresto Dina, Babak Karimi, Rebecca O'Brien, Domenico Procacci per Fandango, Sixteen Films.
Interpreti e ruoli
Carlo Delle Piane (professore), Valeria Bruni Tedeschi (segretaria), Silvana De Santis . (donna), Filippo Trojano (Filippo), Martin Compston (Jamesy), William Ruane (Frank), Gary Maitland (Spaceman), Blerta Cahani (ragazza albanese), Klaidi Qorrai (ragazzo albanese), Carolina Benvenga (ragazza sul treno), Marta Mangiucca . (altra ragazza sul treno)
Soggetto
Dalla Germania, dove è andato per una conferenza, un maturo professore si appresta a far ritorno in Italia. Alla stazione lo accompagna una segretaria gentile e premurosa. Il professore si congeda con qualche rimorso. Ora, sul treno, è tentato di inviare subito alla donna un messaggio via e-mail per dichiararle il proprio affetto. Nello scompartimento vicino una ragazza albanese con la famiglia sta cercando di non dare nell'occhio: tutti sono clandestini. Più avanti una signora si atteggia in modo arrogante e sbrigativo prima con un altro passeggero poi con il giovane Filippo, che la accompagna per espletare così il proprio servizio civile. Lì vicino tre ragazzi inglesi sono diretti a Roma per una partita di calcio. Uno di loro non trova più il biglietto, forse lo ha rubato la ragazza albanese. Liti, battibecchi, incomprensioni. Arrivati alla stazione Termini, i tre dovrebbero essere condotti dalla polizia ma approfittano di un momento di distrazione e scappano di gran corsa.
Valutazione Pastorale
All'inizio Abbas Kiarostami, celebrato autore iraniano, voleva realizzare una trilogia di documentari diretti da differenti registi. Incontratosi con Ermanno Olmi e con Ken Loach (non si erano mai conosciuti personalmente), Kiarostami ha poi accolto una suggestione proposta dall'italiano: ne è così venuta fuori una storia che si sviluppa nell'unico ambiente di un treno in viaggio e che non è divisa in tre episodi ma si snoda in modo lineare e unitario pur guidata da mani diverse. Al centro ci sono incontri casuali, alcuni veri altri mancati; ci sono piccoli incidenti che diventano dilemmi morali; c'è la rappresentazione di una umanità malinconica e piena di attese. In quel microcosmo il tocco umanistico di Olmi, quello aspro di Kiarostami, quello scanzonato e ribelle di Loach si incontrano e si confondono. Sono notazioni leggere e appena accennate, da percepire nelle sfumature di contorno, nel pudore, nella rabbia che esprimono, negli sguardi appena accennati. Un diario minimo scritto in punta di penna. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come accettabile, problematico e adatto a dibattiti.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e anche in successive occasioni per la sua originalità: tre registi, l'Europa, le suggestioni extra europee, l'incontro tra culture.