Presentato alla 15a Festa del Cinema di Roma (2020)
Interpreti e ruoli
Erik Enge (Martin Bengtsson), Frida Gustavsson (Vibeke), Maurizio Lombardi . (Galli), Alfred Enoch (Ryan), Gianluca Di Gennaro (Tonolli), Daniele La Leggia (Dario), Lino Musella (Luca), Antonio Zavatteri (Medico sportivo), Alberto Basaluzzo (Mister Panelli), Henrik Rafaelsen (Padre di Martin)
Soggetto
ll film affronta il caso dell’ex promessa di calcio Martin Bengtsson, notato all’età di sedici anni in Svezia e portato a Milano con un super contratto per giocare nella Primavera dell’Inter...
Valutazione Pastorale
In cartellone alla 15a Festa del Cinema e Alice nella Città, “Tigers” è un film denuncia firmato dallo svedese Ronnie Sandahl, autore della sceneggiatura di “Borg McEnroe” (2017). Tratto da una storia vera (dal romanzo autobiografico “In the Shadow of San Siro”), “Tigers” racconta la vicenda dell’ex promessa del calcio svedese Martin Bengtsson, che viene notato in Svezia all’età di sedici anni e portato a Milano con un super contratto per giocare nella Primavera dell’Inter, in attesa di fare il salto di qualità in prima squadra. La storia: Martin (Erik Enge) arriva nel capoluogo lombardo pieno di aspettative, lui che sogna il mondo della serie A e soprattutto di militare tra le file dell’Inter sin dalla prima infanzia. Tutto appare sulle prime magico, ma piano piano che passano i giorni, tra allenamenti e residenza condivisa con gli altri giocatori, le cose assumono contorni diversi: Martin si sente solo, isolato, incapace di comunicare. La competizioni tra i giovani è ruvida, persino tagliente: è più facile essere sbattuti fuori che accedere alla prima squadra. Martin vorrebbe integrarsi, ma la pressione è schiacciante; neanche l’amore per la giovane modella svedese Vibeke (Frida Gustavsso) riesce a placare quella sua irrequietezza mista a solitudine fagocitante.
Un film denuncia sui mali del pallone, duro ma dalle sfumature anche educative. Così è “Tigers”, che ci racconta la parabola del giovane Martin cresciuto a pane e calcio, una crescita dove l’ostinazione si confonde con l’ossessione. Martin sogna, idealizza, un mondo e quando si trova al suo cospetto va letteralmente in frantumi. Un’opera che mette a tema pertanto le non poche preoccupazioni su come vengono gestite le Primavere dei grandi Club, a caccia di giovani promesse da spremere per forgiare l’atteso campione. Triste è però il futuro per quelli che restano, che non ce la fanno, che passano come scarti, come semplici danni collaterali. Il regista Ronnie Sandahl a ben vedere punta un faro non contro tutto il calcio, ma con la parte malata di esso, quella che vede nei giocatori non esseri umani bensì mezzi da profitto.
Martin Bengtsson non ha retto alla pressione, alla fine però è riuscito a fare un passo laterale, mettendo la vita al primo posto. Un film che appare nel complesso rigoroso, serrato, condotto con una bella tensione narrativa, amplificata anche dalla forza espressiva dell’interprete Erik Enge. Nel racconto la carica educational viene proprio dalla forza di cambiare, di rialzarsi dalle sconfitte e provare a dare senso al proprio domani, riscrivendolo. Dal punto di vista pastorale “Tigers” è da valutare come complesso, problematico e adatto certamente per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni di dibattito, per adolescenti accompagnati da adulti o educatori in grado di approfondire i tanti temi in campo: sport, famiglia, educazione, bullismo, amicizia, solidarietà.