Orig.: Svezia/Danimarca/Italia (2000) - Sogg. e scenegg.: Lukas Moodysson - Fotogr.(Panoramica/a colori): Ulf Brantas - Mus.: brani di autori vari - Montagg.: Michal Leszczylowski, Fredrik Abrahamsen - Dur.: 107' - Produz.: Lars Jonsson - VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI.
Interpreti e ruoli
Lisa Lindgren (Elisabeth), Michael Nyqvist (Rolf), Emma Samuelsson (Eva), Sam Kessel (Stefan), Gustaf Hammarsten (Goran), Anja Lundqvist (Lena), Jessica Liedberg (Anna), Ola Norell (Lasse), Alex Zuber (Tet), Shanti Roney . (Klas)
Soggetto
Periferia di Stoccolma, anno 1975. Dopo che il marito Rolf ha alzato per l'ennesima volta le mani su di lei, Elisabeth, casalinga, prende i due figli piccoli Eva e Stefan, fa le valigie e va via di casa per trasferirsi dal fratello Goran. Questi in realtà ha trasformato l'abitazione in una comune. Elisabeth e i piccoli si trovano così in una casa caotica, tra capelloni che discutono di politica, praticano l'amore libero, coltivano verdure e bevono molto vino rosso. Elisabeth fa conoscenza con Lena, la compagna di Goran, una hippy molto emotiva, che non pensa ai prima di agire; con Erik, comunista arrabbiato che odia la vita borghese; con Anna, alla continua ricerca dell'amore; con Lasse, il cinico, studente sui trenta anni, privo di ideali politici. Anna e Lasse hanno un figlio, Tet, ma dopo che si sono separati, Lasse ha preso a frequentare Klas, che ama il sesso, il vino e la scherma. Infine ci sono Sigvard e Signe, marito e moglie: idealista il primo, timorosa la seconda. Di fronte alla comune vive una famiglia, Magrit e Ragnar. Lei, Magrit, è infastidita e preoccupata per le cattive amicizie che può fare il figlio Fredrik di 14 anni. Elisabeth si inserisce a modo suo in questo contesto. Vi accoglie, dopo molte indecisioni, anche Rolf pentito, chiarendo che lei è indipendente e comincerà a lavorare. E anche altre situazioni si risolvono. Goran caccia di casa Lena, che per telefono chiama la mamma. Magrit va a prendere il figlio Fredrick e finalmente anche lei si sfoga con Anna. Fuori comincia a nevicare. Escono alcuni, poi anche gli altri. Tutti cominciare a giocare a pallone sotto la neve.
Valutazione Pastorale
Pacifismo, antiviolenza, Gandhi come guida, diiscorsi sull'abbattimento della società borghese come unica colpevole dei mali del mondo, coppia libera, amore libero purché politicamente impegnato, istanze omosessuali sul versante maschile e femminile: nel microcosmo della comune c'è tutto l'armamentario ideologico/intellettuale che una intera generazione negli anni Settanta ha teorizzato come traguardo da raggiungere, vissuto in questo caso nel contesto di quella società svedese che fu additata per anni come esempio di 'evoluzione', 'avanzamento', 'progresso'. Si ride tra le pieghe di un copione che è spiritoso e brillante, ma di più c'é possibilità di pensare e di riflettere, quando alla fine i nodi di una impossibile convivenza vengono al pettine. Questo secondo LM dello svedese Lukas Moodysson (nato nel 1969, oggi padre di due bambini) é forse il primo a livello di cinema europeo a mettere a nudo con coraggio le illusioni di un mito (la socializzazione a tutti i costi) andato avanti senza basi di pensiero autentiche eppure per più versi necessario. Il film quindi, sia pure tra sfasature e qualche eccesso, è da vedere con attenzione: perché da un lato tocca fatti e situazioni che molti hanno passato, dall'altro aiuta i più giovani a capire da dove nascono le odierne, profonde contraddizioni nell'ambito della famiglia e dei rapporti di coppia. Dal punto di vista pastorale quindi il film è da valutare come discutibile, problematico e da proporre per dibattiti.
UTILIZZAZIONE: ricordato che il film ha il divieto ai minori di 14 anni, l'utilizzazione più opportuna è in contesti mirati, come avvio ad una riflessione su temi importanti della vita europea degli ultimi trenta anni. Qualche attenzione per i minori in caso di passaggi televisivi.