Orig.: Stati Uniti (2017) - Sogg. e scenegg.: Steven Rogers - Fotogr.(Scope/a col.): Nicolas Karakatsanis - Mus.: Peter Nashel - Montagg.: Tatiana S. Riegel - Dur.: 121' - Produz.: Bryan Unkeless, Steven Rogers, Margot Robbie, Tom Ackerley - XII^ FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2017 SELEZIONE UFFICIALE, GOLDEN GLOBE 2018 A ALLISON JANNEY COME MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA, OSCAR 2018 AD ALLISON JANNEY COME MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA.
Interpreti e ruoli
Margot Robbie . (Tonya), Sebastian Stan (Jeff), Allison Janney (Lavona), Julianne Nicholson (Diane Rawlinson), Paul Walter Hauser (Shawn), Bobby Cannavale (Martin Maddox)
Soggetto
Olimpiadi invernali 1994. La pattinatrice artistica Nancy Kerrigan rimane vittima di un'aggressione ad opera della collega Tonya Harding. In attesa del processo, viene ripercorsa la vita passata di Tonya...
Valutazione Pastorale
I fatti, come si sa, sono autentici. "Sapevo dell'incidente - spiega Gillespie- All'epoca lavoravo in pubblicità e avevo diretto uno spot con Nancy Kerrrigan appena tre mesi prima(...)mi sembrava che la storia di Tonya fosse diversa da come era stata raccontata. Volevo umanizzare Tonya provando a mettermi nei suoi panni (...)". Certo dovendosi muovere tra tanti e numerosi personaggi, tra episodi autentici e difficoltà per ricostruirli con esattezza, il lavoro del regista è stato non poco complicato. Ma il vero valore aggiunto del copione è la messa in scena affidata ad una esemplare orchestrazione di caratteri e psicologie che attraversano con toni nervosi al limite della schizofrenia i tanti passaggi della 'biografia' di Tonya, e della mamma Lavona. Il rapporto madre/figlia taglia trasversalmente tutto il copione, lo innerva e ne diventa uno degli assi portanti. Tra le due donne si apre una rivalità che si acuisce e sfocia in aperto dissidio con punte di inganno e menzogna. Riuscendo a muoversi con grande autorevolezza in contesti non sempre facili da dipanare, il eegista da vita ad una tenitura psicologica bella e capace di andare a fondo di sfuggenti equilibri esistenziali. Nella seconda parte, in particolare, assistiamo a momenti di vita americana forti, osservati con terribile asciuttezza, con cinico e vivido realismo. Una vicenda, quella di Tonya Harding, paradigmatica di una vita americana ruvida e a fior di pelle, tanto vera quanto priva di scrupoli. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso, problematico e da affidare a dibattiti.
Utilizzazione
UTILIZZAZIONE: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come ritratto di una vicenda presa 'dal vero' e osservata con lo sguardo un po' inquisitorio un po' metaforico del rapporto tra storia e documentario.