Orig.: Francia/Gran Bretagna (2005) - Sogg. e scenegg.: Brigitte Rouan, Eric Besnard, Jean Francois Goyet, Philippe Galland - Fotogr.(Panoramica/a colori): Christophe Pollock - Mus.: Stephen Warbeck - Montagg.: Laurent Rouan - Dur.: 95' - Produz.: Humbert Balsan.
Interpreti e ruoli
Carole Bouquet (Chantal Leterrier), Jean Pierre Castaldi (Frankie), Didier Flamand (Thierry), Marcial Di Fonzo Bo (l'architetto), Alvaro Llanos (Luis), Carlos Gasca (Jesus), Francois Brion (Mamika), Aldo Maccione (Salvatore), Alejandro Pineros (Pacho), Lassina Touré (Condé), Geovanny Tituana (Betamax), Giulia Dussolier . (Pulcherie)
Soggetto
A Parigi Chantal, divorziata con due figli adolescenti a carico, ha molti successi professionali in qualità di avvocato al servizio degli extracomunitari in Francia senza permesso di soggiorno. Quando decide di procedere alla ristrutturazione del suo grande appartamento, si affida ad un giovane architetto colombiano, al momento clandestino, il quale convoca un numero notevole di operai, di varia provenienza e tutti, naturalmente, privi di autorizzazione. Ben presto Chantal perde il controllo dei lavori. L'architetto butta giù quasi tutte le pareti, le stanze scompaiono e, come se non bastasse, tutti si installano nella casa, a fare colazione, a mangiare, a dormire. Esaperata, Chantal un giorno decide di mandarli via, ma poco dopo li richiama. Una sera in casa arriva la polizia, controlla, arresta qualcuno. Chantal allora si attiva per sistemare le varie situazioni, compresa quella di un giovane in procinto di sposarsi. Adesso i lavori sono finiti, la casa é in ordine. Mentre Chantal si rilassa sull'amaca, suonano alla porta. E' Hugh Grant che dice di essere il nuovo vicino di pianerottolo e di chiedere scusa perché é intenzionato a fare alcuni lavori di ristrutturazione.
Valutazione Pastorale
Dopo il ringraziamento a Hugh Grant per la sua partecipazione straordinaria, il film si conclude con la dedica: "A tutti coloro che hanno attraversato il mare portandoci la loro ricchezza". Il tema dunque, abbastanza palesemente, è quello di come comportarsi di fronte alla situazione dei 'sans papier', i clandestini e in Francia. Sul fatto che il racconto abbracci la tesi della necessità dell'accoglienza, e quindi di una convivenza serena in grado di mettere in comune le ricchezze di chi accoglie con quelle di che arriva, c'é poco da obiettare: se non che, é ovvio, il fatto che i principi ideali devono sempre fare i conti con la realtà pratica per evitare di diventare utopie (o dare vita ai numerosi, gravi problemi insorti di recente nelle periferie francesi). Ne consegue che, a lasciare perplessi, è il taglio scelto per costruire la vicenda: una commedia con venature di eccessi e sfumature surreali, soprattutto grottesca nel far sfociare il realismo delle situazioni in scenette antirealistiche nelle quali Chantal improvvisa balletti o stringe oggetti casalinghi che volano. Un approccio sgangherato, forse parallelo a quell'appartamento che entra nel caos più totale, microcosmo di un caos più generalee preludio però alla calma conclusiva affidata però ad un divo inglese. Temi importanti, svolgimento qua e là approssimativo, frenato da un snobismo e da sfumature intellettualistiche fin troppo 'francesi'. Dal punto di vista pastorale, il film è dunque da valutare come positivo, accettabile per le riflessioni che suggerisce, velleitario nello svolgimento, comunque adatto per dibattiti.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e proposto in seguito come punto di partenza per discutere di un tema (gli immigrati) che certamente non riguarda solo la Francia.