Orig.: Italia (2004) - Sogg.: tratto dal romanzo omonimo di Federico Moccia - Scenegg.: Federico Moccia, Teresa Ciabatti - Fotogr.(Panoramica/a colori): Manfredo Archinto - Mus.: Francesco De Luca, Alessandro Forti - Montagg.: Fabrizio Rossetti - Dur.: 101' - Produz.: Riccardo Tozzi, Giovanni Stabilini, Marco Chimenz.
Interpreti e ruoli
Katy Louise Sanders (Babi), Riccardo Scamarcio (Stefano), Mauro Meconi (Pollo), Claudio Bigagli (padre di Babi), Galatea Ranzi (madre di Babi), Maria Chiara Augenti . (Pallina)
Soggetto
Nel gruppo dei giovani che si muovono tra scuola, feste e discoteche, succede che la diciottenne Babi comincia, dopo qualche perplessità, ad uscire con Stefano, detto Step, un coetaneo in rotta con tutti, famiglia, studi, fratello più grande e più inquadrato. Una sera Step picchia e ferisce un signore intervenuto durante una lite e viene denunciato. Babi si dice disposta a testimoniare contro di lui ma poi, in tribunale, dice di non ricordare niente. Quando i genitori di lei lasciano Roma per le vacanze, i due avviano una relazione, e per Babi è la prima volta. Step e gli altri continuano intanto a dedicarsi a azioni pericolose, quali le corse notturne con le moto. Pollo, il miglior amico di Step, ha un incidente con la moto e muore. Babi, impaurita, interrompe la relazione con Step e gli dice che non vuole più vederlo. Quando torna a casa, Step trova il fratello che è stato licenziato dal lavoro. Ora tra i due nasce una nuova intesa. Fuori campo la voce dello speaker di Radio Caos dà suggerimenti e consigli.
Valutazione Pastorale
Prendendo spunto dal romanzo di Federico Moccia, qui si parla dei giovani d'oggi, quelli a cavallo dell'età maggiorenne e poco più. Dichiarato l'argomento, quale ne possa essere lo svolgimento è facilmente intuibile: la scuola, il tempo libero, le amicizie, l'attesa del primo rapporto d'amore, la distinzione tra sessualità e sentimento. E il rapporto con i genitori. Anche il percorso su cui si muovono questi vari tasselli del mosaico 'giovani' è quasi già scritto: tanta confusione, molte domande senza risposta, valori affievoliti. Insomma, se è vero che ogni epoca ha raccontato la propria gioventù (c'è stato James Dean, 'ribelle senza causa'; c'é stato l'accattone di pasoliniana memoria), é forse inutile sottolineare che molte cose sono ormai "già viste". Perchè poi i problemi restano, e magari non sono tali, o basta meno del previsto per risolverli. Se il copione non brilla sempre per originalità e cede troppo spesso alla manichea contrapposizione che vede gli adulti sempre inerti e in difficoltà di fronte ai figli, la regia dell'esordiente Lucini si sforza di essere più sfaccettata, di dare spazio a qualche momento di maggiore dialettica. Anche se resta prevalente un velleitarismo di fondo nel finale (Step si riconcilia con il fratello perché ha perso il posto di lavoro e quindi è 'libero') e una sorta di acquiescenza verso eccessi di egoismo e di cinismo dei personaggi. Non essendo del tutto chiaro il tono di denuncia della vicenda, il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come discutibile, segnato da ambiguità, e comunque adatto per dibattiti.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e più opportunamente proposto da quanti si occupano, nella scuola o in altre realtà, di problemi educativi e di pastorale giovanile.