TRE UOMINI E UNA GAMBA

Valutazione
Accettabile-riserve, brillante
Tematica
Genere
Commedia
Regia
Aldo, Giovanni & Giacomo e Massimo Venier
Durata
100'
Anno di uscita
1997
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
TRE UOMINI E UNA GAMBA
Distribuzione
Medusa Film
Soggetto e Sceneggiatura
Aldo, Giovanni & Giaco Aldo, Giovanni & Giacomo, Massimo Venier, Giorgio Gherarducci
Musiche
Phil Palmer, Marco Forni
Montaggio
Marco Spoletini

Sogg.: Aldo, Giovanni & Giacomo, Massimo Venier, Giorgio Gherarducci - Scenegg.: Aldo, Giovanni & Giaco-mo, Massimo Venier, Giorgio Cherarducci, Lucio Martignoni - Fotogr.: (Panoramica/a colori) Giovanni Fiore Coltellacci - Mus.: Phil Palmer, Marco Forni - Montagg.: Marco Spoletini - Dur.: 100' - Produz.: Marco Poccioni Marco Valsania per Rodeo Drive; Paolo Guerra per A.GI.DI.

Interpreti e ruoli

Aldo Baglio (Aldo), Giovanni Storti (Giovanni), Giacomo Poret-ti (Giacomo), Marina Massironi (Chiara), Carlo Croccolo . (il suocero)

Soggetto

E’ il 31 luglio. Aldo, Giovanni e Giacomo partono per raggiunge-re le loro famiglie in vacanza in Puglia. Aldo e Giovanni sono sposati con due sorelle, Giacomo è fidanzato con la terza e il matrimonio è previsto due giorni dopo proprio in Puglia. I tre lavorano in un negozio a Milano di pro-prietà del suocero, un volgare arricchito che li tiranneggia. Sulla macchina, insieme ai bagagli, i tre caricano un oggetto tanto ingobrante quanto prezio-so: una gamba di legno, ultima fatica del celebre scultore americano Gerpez, da portare al suocero. Il viaggio comincia ma è costellato da incidenti e soste impreviste. In una di queste incontrano Chiara, con la quale pranzano e poi si intrattengono. Giacomo è attratto dalla ragazza e vorrebbe andare via con lei. Le vicissitudini, tra cui un ricovero in ospedale di Giacomo, e una partita a pallone con un gruppo di extracomunitari per recuperare la gamba rubata, si susseguono ma alla fine, con la macchina scassata, arrivano in vista della vil-la del suocero. Qui però sono presi dalla paura e fanno una precipitosa mar-cia indietro.

Valutazione Pastorale

si tratta dell’esordio cinematografico di tre comici che si sono imposti in alcuni recenti programmi televisi di successo. A diffe-renza di altri casi, qui il passaggio dalla scenetta televisiva, spesso breve e concisa, alla lunghezza del racconto filmico riesce a mantenere freschezza e vivacità. La comicità dei tre, un po’ realistica un po’ surreale, è diluita con misura, senza strafare, affidata ai caratteri dei tre, che esemplificano le diffi-coltà, le aspirazioni, i sogni di molti coetanei contemporanei. Tali sogni ven-gono poi chiariti meglio in piccoli cortometraggi che interrompono la storia principale, quasi dei siparietti come omaggio a generi e momenti della storia del cinema. Comicità insomma come recupero di tic, manie, difetti e difet-tucci, pregi e carenze della società italiana: senza voler dare giudizi, ma con gusto e attenzione. Dal punto di vista pastorale, fatta salva qualche riserva per le solite frecciate al matrimonio come momento da evitare, il film è da accogliere con simpatia, nella sua sostanza di commedia brillante.
Utilizzazione: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, e, in un secondo momento, anche in rassegne sui comici italiani anni Novanta, maga-ri da mettere a confronto con l’ondata che si era imposta negli anni Ottanta, anch’essa di provenienza televisiva.

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