TUTTA COLPA DEL FATTORINO *

Valutazione
Discutibile, Brillante
Tematica
Genere
Commedia
Regia
Mark Herman
Durata
79'
Anno di uscita
1992
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
BLAME IT ON THE BELLBOY
Distribuzione
Warner Bros Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Mark Herman
Musiche
Trevor Jones
Montaggio
Michael Ellis

Sogg. e Scenegg.: Mark Herman - Fotogr.: (panoramica/a colori) Andrew Dunn - Mus.: Trevor Jones - Montagg.: Michael Ellis - Dur.: 79' - Produz.: Steve Abbatt, Jennie Howarth

Interpreti e ruoli

Dudley Moore (Melvyn Orton), Bryan Brown (Charlton Black), Patsy Kensit (Caroline Wright), Richard Griffiths (Maurice Horton), Andreas Katsulas (Scarpa), Alison Steadman (Rosemary Horton), Penelope Wilton (Patricia Fulford), Bronson Pinchot, Alex Norton, Jim Carter

Soggetto

a Venezia un killer, Charlton Black, sotto il falso nome di Lawton, prende alloggio all'Hotel Gabrielli, dove attende istruzioni sull'identità della vittima designata. Allo stesso Hotel giungono sia Melvyn Orton, grigia figura di travet (che deve acquistare una villa per conto del suo principale, e deve essere contattato dell'avvenente mediatrice, Caroline Wright), sia il ricco e pingue bancario inglese Maurice Horton in fuga sentimentale all'insaputa della moglie (che dovrebbe, secondo gli accordi presi con un'agenzia di cuori solitari, incontrarsi in città con Patricia Fulford). Il fattorino dell'albergo, un extracomunitario dalla pronuncia precaria, scambia le missive per questi tre clienti: così Horton incontra Caroline, la quale pensa di vendere la villa e si trova invece a cedere se stessa; ad Orton viene fornito l'indirizzo di Scarpa, un mafioso che invece di vendergli la villa lo tortura pensando che sia il killer; Lawton va col biglietto dell'agenzia all'appuntamento con Patricia e solo per un contrattempo non elimina la donna. Caroline, dopo aver ceduto a Horton, approfitta dell'arrivo di Rosemary, la moglie di lui, che ha scoperto la tresca, per ricattarlo vendendogli la villa per centomila sterline. Queste banconote vengono fatte venire dalla banca, e Scarpa crede che il denaro sia il compenso del killer. Anche il vero killer, che si sente derubato del compenso, pur non avendo commesso il fatto, lo pensa, e vuole derubare Horton del denaro che nel frattempo, collocato in una valigetta, è stato messo nel deposito dell'Hotel. Scarpa, ormai convinto che Maurice sia il killer e che da Melvyn, che sa ormai troppe cose, può salvarsi solo uccidendolo, fa comprare un'identica valigetta in cui colloca una bomba a telecomando. Con un piccolo incendio doloso i mafiosi distraggono il fattorino e scambiano le etichette delle valigette. Mentre nel giardino della villa appena acquistata Horton si dondola sull'altalena dove ha posto la valigetta, Melvyn, su un motoscafo con i mafiosi, tenta invano di provocare un’esplosione con il telecomando dell’ordigno. Intanto Lawton e Patricia, che hanno deciso di far causa comune, assalgono Maurice per derubarlo. Convinti che sia la distanza eccessiva a non far funzionare il telecomando, Scarpa e i suoi mettono Melvyn in un canotto perché si avvicini. Ma quando scoprono il perché della mancata esplosione della bomba è tardi: i due scagnozzi hanno entrambi scambiato le etichette e così la valigetta di Horton contiene il denaro, e quella che sta sul loro battello è la bomba, che esplode quando Orton si rivolge verso di loro che gridano e gli sparano invano per fermarlo. Lawton e Patricia si allontanano, una volta chiarito che Horton non c'entra, e costui si trova con una moglie innamoratissima perché pensa ad un prestigioso regalo del consorte. Con la provvigione Caroline si compra un motoscafo; Orton si fa mandare 350.000 sterline dal suo principale per acquistare il palazzotto di Scarpa e, scampato alla polizia perché Caroline ne investe la motovedetta con la sua imbarcazione, fugge con il denaro alle Bahamas. Lawton, che rivela il suo vero nome, chiede a Patricia di sposarlo.

Valutazione Pastorale

la classica commedia degli equivoci portata all'esasperazione, ma ben tenuta dalla sceneggiatura e dal regista, e soprattutto resa godibile dal consumato mestiere degli attori, tutti a loro agio e a volte veramente divertiti dal copione. Purtroppo l'episodio di Caroline e Horton, diverse parolacce e situazioni non proprio edificanti, ed anche violente, con uccisioni e torture, non riescono ad essere esorcizzate completamente dal tono decisamente grottesco e brillante della pièce, di chiara impronta teatrale. La fotografia, l'ambientazione e la musica fanno da degno contorno ad un film divertente.

Le altre valutazioni

Sfoglia l'archivo
Ricerca Film - SerieTv
Ricerca Film - SerieTV